Yes we can. Ancora una volta gli States, nei momenti difficili della loro storia, tirano fuori il coraggio e la speranza, mettendo da parte la paura; 40 anni dopo che un'altro afroamericano disse I have a dream, si porta a termine un disegno che molti ritenevano un' utopia. Ho un'età abbastanza "matura per capire l'importanza storica di un afroamericano nella White House, sono cresciuto ascoltando frasi del genere "nel mondo certe cose cambieranno solo quando vedremo un presidente nero a capo degli USA".
Bene, il 4 novembre 2008, sarà una data che ricorderemo a lungo. Nelle passate ultime due elezioni gli americani votarono con la paura addosso, si chiusero a riccio e la paura condizionò l'opinione pubblica americana (una macchina poderosa), facendola accettare scelte estreme che poi si rivelarono disastrose.
Ora, dopo tanto penare, tra guerre sparse per il globo e con l'economia in grave difficoltà, i disprezzati yankee, gli odiati gringos cambiano aria, spalancano la finestra e fanno entrare aria fresca, dando una lezione di vera democrazia alla vecchia Europa, ai cugini latinoamericani ed al mondo intero.
Vedo tanti miei connazionali gioire per questa elezione, probabilmente dopo 8 anni di presidenza Bush (uno dei presidenti in assoluto mano amati dagli americani) c'è da rallegrarsi per il cambiamento, ma a me francamente viene spontaneo fare dei paragoni e mi deprimo immediatamente. Loro hanno un quarantenne con una storia pulita alle spalle (di lui sanno vita morte e miracoli) che parla al cuore delle folle, noi un settantenne circondato da altri settantenni (anche oltre), con vite politiche eterne spese tra conflitti d'interesse, trasformismi, problemi legali, clientelismi etc., e che al massimo parlano alle nostre tasche (forse più alle loro).
E' inutile, qualcosa nel nostro paese non funziona (parecchie cose), dal dopoguerra abbiamo avuto una forza politica che ci ha governato ininterrottamente per 50 anni senza avere un'alternanza (altro che aria fresca), poi una serie di governi, pieni di inciuci, conflitti di interessi, leggi porcate, governi ballerini e chi più ne ha più ne metta!!!
Eh si, il sogno italiano non appartiene all'uomo comune, se uno oggi nasce figlio di un metalmeccanico ha solo da sperare di non essere figlio di un precario, e se poi crescendo ha un sogno, questi dopo anni di patimenti, lo vende il primo politico per una promessa che altro non è che una condanna.
Amici del blog, oggi comunque per chi come me conserva sempre la speranza per il futuro, è un bel giorno, anche se dovrà passare molto tempo per vedere uomini e donne di 40 anni dirigere il nostro paese, per vedere giovani competenti occupare posti di potere nelle società italiane, negli enti pubblici e/o privati, al posto delle mummie attuali inchiodate alle poltrone del potere, dentro stanze dove si respira un aria fetida, sò che tutto questo un giorno anche da noi cambierà.
mercoledì 5 novembre 2008
Il coraggio e la speranza al posto della paura!!!
Etichetta: *epursimuove, Considerazioni
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2 commenti:
Yes they can, we can't
Fa un effetto strano invidiare la speranza ma questo ci tocca: Obama per il momento non ha fatto nulla, ma promette bene e fa sognare la gente (non solo negli States).
Noi, nel frattempo, ammiriamo e invidiamo: almeno da qualche parte nel mondo qualcosa rischia di cambiare davvero.
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