3 febbraio 2007 Bagdag, camion bomba, 135 morti;
1 febbraio 2007,Hilla, 120 km da Bagdad 2 kamikaze, 45 morti;
1 febbraio 2007 Bagdad, autobomba, 6 morti;
30 gennaio 2007 Bagdad, festa dell'Ashura 3 bombe 40 morti;
29 gennaio 2007 Najaf, battaglia (di Najaf) 300 morti;
28 gennaio 2007 kirkuk, Sadr City,Jarf al Sakhr, Bagdad, attacchi e attentati vari in queste città con 46 morti totali;
Nel solo mese di gennaio 2007, secondo i dati del Ministero degl'interni iraqueno, i morti civili per queste azioni ammonterebbero a 1.992;
Nel solo anno 2006 i morti civili per attentati e azioni di guerriglia, secondo i dati delle Nazioni Unite, ammonterebbero a 16.800 circa.
Questi dati li ho letti oggi scorrendo il sito di Repubblica e approfondendo l'argomento Iraq.
Questa foto mostra il sangue di 5 alunne di un liceo a Bagdad, decedute il 28 gennaio 2007, durante un attacco a colpi di mortaio, proprio quando l'ingresso del liceo era affollato per l'apertura.
Dati ufficiali, inconfutabili, alla portata di tutti, agghiaccianti, impressionanti, spaventosi.
Ma la guerra iniziata il lontano 20 marzo 2003, non era praticamente finita dopo appena 3 settimane con la presa di Bagdad? (ricorderete l'immagine della statua del Rais abbattuta)
E gli italiani che sono andati in Iraq, secondo il governo Berlusconi a guerra finita (fine aprile/inizio maggio 2003) e in "missione di pace", ora li cosa fanno? E Prodi non aveva detto che in Iraq si doveva cambiare?
Sono molte le cose che da allora non tornano, oltre alle persone, e la cosa più triste è che numeri di morti a centinaia ogni giorno, atrocità agghiaccianti, non fanno più notizia, non interessano più a nessuno, in questo nostro paese addormentato, o forse drogato.
Deve solo morire 1 italiano, un'altra vittima per la pace; allora si tutti a parlare, discutere di ipocrisie, demagogie, falsità e quant'altro.
Il tempo passa, passano le cronache scarne di giorni, mesi e anni di notizie cruente, di sangue innocente che scorre, e un giorno chissà quando, questa GUERRA finirà, come tutte le vicende umane, e la storia darà un ruolo ben preciso a tutti i protagonisti, da Bush e i suoi alleati, a Saddam e i suoi lacchè, e le urla nel silenzio e nell'indifferenza di questi tempi, grideranno giustizia che probabilmente si trasformerà in altro dolore.
Spero soltanto che prima di allora, questo paese si svegli, torni ad avere una coscenza del bene comune, spero che torni ad indignarsi, quando viene ingannato, quando un rappresentante dello stato, chiunque esso sia, delinque, perchè se non ci si indigna più di niente, se tutto passa come normale, accettato come inevitabile, allora siamo messi proprio male.
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