Martedì 27/04/2007
La sveglia trilla molto presto , colazione in hotel carichiamo le valigie (sulla stessa auto della sera precedente) e partiamo in visita ad una scuola di Dakar. “Notre dame du Libano” ci accolgono in maniera gentilissima, il preside, un sacerdote libanese ci spiega la scuola, il logo e soprattutto ci dice che in quella scuola il 90% è di religione mussulmana ed il 10% e cristiana, la convivenza è pacifica ed idilliaca, come del resto in tutto il Senegal. Si avete capito bene non ci sono problemi di sorta tra mussulmani e cristiani.. Finita la visita ripartiamo alla volta di Foundiougne.
Il paesaggio nei 300 kilometri di strada è quello tipico africano, capanne, strade sabbiose e poca vegetazione. Il parco macchine inizia a cambiare e pian piano la trazione a motore diventa…. trazione animale, si incontrano diversi carretti trainati da cavalli (meglio dire vecchi ronzini) o da asini. Il viaggio e lungo, il caldo aumenta, la strada inizia ad essere dissestata. Dopo 3 ore di viaggio arriviamo a Foundiougne, il sindaco insieme ad un nucleo di donne con strumenti percussivi tipici africani ci accolgono.
Il traghetto parte, e dopo una decina di minuti approdiamo al paese. Non ci sono strade, le auto si contano sulle dita di una mano, la gente però è cordialissima ed è la prima a salutarci. Il sindaco con il nucleo di donne ci accompagna all’hotel dove fa il discorso di benvenuto secondo la tradizione Africana, poi ci aspetta il pranzo.
Tipico Senegalese, riso con barracuda arrosto, accompagnato da acqua minerale in bottiglia. Al termine del pranzo il sindaco ci dà appuntamento al municipio, dove arriviamo dopo esserci un po’ rinfrescati.
Il municipio, una struttura fatiscente ridotta veramente male ma, comunque fatta in muratura e con un tetto sulla testa. Parte del consiglio si riunisce e inizia l’illustrazione del paese:
7000 abitanti nel centro urbano, ma se si aggiungono le 12 isole si arriva a 26000, un ospedale, un dispensario gestito da suore, scuola d’infanzia, elementare, medie , liceo ed un liceo tecnico per donne. Il sindaco ci chiede un aiuto per incrementare il turismo
Le mie impressioni:
Il paese è tranquillo
Il turismo è fattibile, ma per gente tipo “Indiana Jones”
Qualcosa mi sfugge sulla grandezza del paese,
Il paese è popolato di donne, bambini e giovanissimi, gli uomini, i pochi che vediamo, sono intenti a dormire all’ombra di qualche Baobab.
Il paese non è bonificato, non ci sono fogne, l’immondizia e gettata su alcuni appezzamenti di terreno.
I sacchetti di plastica volano dappertutto.Le persone sorridono sempre.
La sveglia trilla molto presto , colazione in hotel carichiamo le valigie (sulla stessa auto della sera precedente) e partiamo in visita ad una scuola di Dakar. “Notre dame du Libano” ci accolgono in maniera gentilissima, il preside, un sacerdote libanese ci spiega la scuola, il logo e soprattutto ci dice che in quella scuola il 90% è di religione mussulmana ed il 10% e cristiana, la convivenza è pacifica ed idilliaca, come del resto in tutto il Senegal. Si avete capito bene non ci sono problemi di sorta tra mussulmani e cristiani.. Finita la visita ripartiamo alla volta di Foundiougne.
Il paesaggio nei 300 kilometri di strada è quello tipico africano, capanne, strade sabbiose e poca vegetazione. Il parco macchine inizia a cambiare e pian piano la trazione a motore diventa…. trazione animale, si incontrano diversi carretti trainati da cavalli (meglio dire vecchi ronzini) o da asini. Il viaggio e lungo, il caldo aumenta, la strada inizia ad essere dissestata. Dopo 3 ore di viaggio arriviamo a Foundiougne, il sindaco insieme ad un nucleo di donne con strumenti percussivi tipici africani ci accolgono.
Il traghetto parte, e dopo una decina di minuti approdiamo al paese. Non ci sono strade, le auto si contano sulle dita di una mano, la gente però è cordialissima ed è la prima a salutarci. Il sindaco con il nucleo di donne ci accompagna all’hotel dove fa il discorso di benvenuto secondo la tradizione Africana, poi ci aspetta il pranzo.
Tipico Senegalese, riso con barracuda arrosto, accompagnato da acqua minerale in bottiglia. Al termine del pranzo il sindaco ci dà appuntamento al municipio, dove arriviamo dopo esserci un po’ rinfrescati.
Il municipio, una struttura fatiscente ridotta veramente male ma, comunque fatta in muratura e con un tetto sulla testa. Parte del consiglio si riunisce e inizia l’illustrazione del paese:
7000 abitanti nel centro urbano, ma se si aggiungono le 12 isole si arriva a 26000, un ospedale, un dispensario gestito da suore, scuola d’infanzia, elementare, medie , liceo ed un liceo tecnico per donne. Il sindaco ci chiede un aiuto per incrementare il turismo
Le mie impressioni:
Il paese è tranquillo
Il turismo è fattibile, ma per gente tipo “Indiana Jones”
Qualcosa mi sfugge sulla grandezza del paese,
Il paese è popolato di donne, bambini e giovanissimi, gli uomini, i pochi che vediamo, sono intenti a dormire all’ombra di qualche Baobab.
Il paese non è bonificato, non ci sono fogne, l’immondizia e gettata su alcuni appezzamenti di terreno.
I sacchetti di plastica volano dappertutto.Le persone sorridono sempre.
P.S. La terza puntata sarà la più bella
1 commento:
Aspetto la terza puntata per avere una "visione" più dettagliata; certo il turismo nel senso pieno del suo significato, cosi come stanno le cose è difficile da realizzarsi.
Anche se alla fine, come in tanti posti, sparsi nel terzo mondo, basta realizzare un enclave dorata in un bel sito e di tutto il resto poco importa....
... spero che a quel villaggio accada qualcosa di meglio.
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