domenica 27 maggio 2007

Ucraina , una situazione complicata

Avrete senz'altro visto in questi giorni cosa sta accadendo in Ucraina. Ricorderete l'esplosione della centrale nucleare, ricorderete la rivoluzione arancione. L'Ucraina è da sempre divisa in due, da una parte quella della zona di Kiev, e in generale dell'est, e quella delle regioni confinanti con l'occidente. Il russo, come razza, è originaria proprio dalla zona di Kiev e tanto tempo fa emigrarono verso l'odierna Russia, tanto che si chiamavano russi di Kiev, anche la religione ortodossa russa ha le origini dalle parti della capitale ucraina. In pratica ad est ci sono persone che non si sentono ucraini ma russi, infatti rifiutano anche di parlare ucraino. Ad occidente, Ucraina dell'ovest , ci sono quelli che ucraini si sentono veramente, si sentono "vicini" ai polacci e ungheresi. Non credo che ci sia una soluzione definitiva a questa divisione sostanziale. Sono particolarmente sfortunati gli ucraini, che a differenza forse dei bielorussi, si sentono occidentali,russi e anche ucraini.

IL POSTINO VIII

Ma guarda questa cretina!, pensava Ettore, non solo non mi ha riconosciuto ma non ha nemmeno avvisato il direttore! Paola lo osservava con interesse malcelato, e gli disse: "Ettore caro, si metta un impermeabile, un mio amico meteorologo mi ha detto che oggi tirerà un forte vento e forse pioverà di nuovo". Ettore restò senza parole, e senza dire nulla si girò e andò a prendere la bici.
Il tempo non era bello, mentre osservò l'indirizzo della prima consegna da fare squillò il suo cellulare che lo fece sbandare: il suo cellulare non suonava quasi mai!
Contro un umido albero, Ettore si fermò è esclamò: "Pronto! Con chi ho il dispiacere di parlare?" , era seccato, tanto. Dall'altra parte una voce gli sussurrò: "Sono Gasparre, scusami se ti chiamo di nuovo, ma ieri mi hai cercato e io ho pensato che avevi bisogno di me, ho cercato di farti capire che la vita non la devi cercare ma la devi vivere, che tu possa vivere tutti i giorni della tua vita, ciao, scusami". Conversazione finita. Ettore restò immobile e fissò due palloncini che volavano nel cielo liberati da bambini sorridenti, e per la prima volta dopo tanto sorrise di cuore. Fischiettando risali in sella.

LA POLITICA E' LO SPECCHIO DEL MIO PAESE...


La politica è lo specchio del mio paese... detto da un elettore che per idee, valori, come il suo cuore, stava al centro ma tendeva a "tribordo".

Dal comune di Montesilvano, "che comunque nonostante tutto è stato ben amministrato", per usare parole ascoltate da un autorevole abruzzese che dovrebbe essere la seconda carica istituzionale del mio amato paese, io a chi dovrei dare fiducia ??....
La volta passata feci un voto di protesta perchè, a differenza del 65% dei miei concittadini, la faccia di quel sindaco e dei suoi collaboratori proprio non mi andava a genio.
Ma ora dopo aver visto e sentito cose che non mi provocano nemmeno più una sana indignazione... proprio non so cosa fare.

P.S.
Ho scritto questo post perchè è la mia risposta a quel sondaggio sulla politica al quale francamente avrei preferito altro.

SOFFFFFFIAMO SULLE VELE LATINE....



Lunedì 01 giugno inizia la finale della Luis Vuitton Cup tra gli sfidanti di Luna Rossa e i Kiwi di Emirates team New Zealand.

Alla vigilia di questo torneo i favoriti erano chiaramente i kiwi, che nel mondo della vela sono davvero una grande nazione, ma Luna Rossa nella sfida diretta con gli americani di Oracle ha dimostrato di essere una barca ed un team davvero in gran forma e la sfida si presenta davvero incerta e chissà, forse assisteremo a qualche nuova sorpresa.

Dunque domani torneremo a cazzare le scotte, mollare le drizze, strambare virare poggiare ed orzare; ci sarà james Spithill a lottare in partenza, Torben Grael a fiutare il vento giusto e tutto l'equipaggio a giocarsi tre anni di lavoro duro, di progetti, idee, studi per ottenere un qualcosa in più degli avversari.
Ma saremo in tanti, tutti insieme, a soffiare sulle vele "latine"; questa volta in palio c'è la vittoria della Luis Vuitton Cup, ma soprattutto l'accesso alla sfida con il defender Alinghi per la Coppa America.

Forza Luna Rossa Fatti Onore!!

Barcamp in spiaggia: Beachcamp

Invito gli sbloggati a partecipare, io se ce la farò a prepararmi e se sarò disponibile, ci sarò.
Andate a vedere di cosa si tratta: http://www.barcamp.org/BeachCamp
e se avete dei dubbi andate su wikipedia e vedete cos'è un barcamp. Ansioso aspetto commenti.

venerdì 25 maggio 2007

IL POSTINO VII

"Devo immediatamente cambiare telefono" pensò Ettore "ha un suono stridulo che fa passare la voglia di rispondere"... Nonostante tutto, sollevò la conetta.
- Pronto?!
- Sono il Direttore.
- Buongiorno signor Direttore!!!Che piacere sentirla!
- No, dico, le sembra questo il modo?!? Lei si assenta un giorno e non avvisa nessuno? Questo è un ufficio postale, e nel mio ufficio postale SI LAVORA!!!!!!
- Sono mortificato, ma le posso assicurare che stamane di buon'ora ho chiamato per avvisare, mi ha risposto la signora Paola. - rispose Ettore tutto mortificato.
Ma perchè poi? Lui aveva fatto tutto per bene.

- Non so proprio che dirle, so solo che nel garage ho visto la sua bicicletta parcheggiata e lei era assente - riprese lui con tono irritato ed imbarazzato per la figuraccia.
- Domani sarò di nuovo di servizio, conti pure su di me.
- Buona giornata allora.
- Grazie e buona giornata anche a lei.
Ettore non riusciva riagganciare la cornetta, era come imbambolato al suono di quel tu tu tu...
" Ma quella è pazza???? ", pensò.
L'indomani, puntuale come un orologio svizzero, non come l'imitazione che portava al polso, arrivò in ufficio.
Lei era come al solito truccatissima, vestita in modo provocante, anche se francamente non è che se lo potesse permettere.
Il postino nel guardarla, tutte le mattine, imbronciava sul viso un discreto, latente sorriso.
Quella mattina però non rideva affatto.
Voleva delle spiegazioni, si ripeteva, cercando da qualche parte la forza di restare ben eretto e sicuro di sè.

Il postino VI

Sempre più frastornato, Ettore si sedette davanti al quadro ma il suo sguardo si perse.
Seduto su quella vecchia sedia impagliata della cucina, ricordò quel film visto qualche mese prima. Il dvd piratato gliel'aveva passato un suo collega, uno dei pochi per i quali lui non era trasparente, uno di quelli che gli rivolgeva la parola e con il quale poteva scambiare ogni tanto due chiacchiere. Niente di speciale: qualche commento sul tempo (sempre troppo caldo o troppo rigido) o sul traffico che li costringeva a sprecare più di due ore al giorno solo per andare e tornare dal lavoro.
In quel film il protagonista viveva una giornata simile a quella che stava capitando a lui, attraversava tutta una serie di folli disavventure ma alla fine si svegliava accorgendosi che era stato solo un sogno...
Ma il telefonò squillò ancora ridestandolo da questi pensieri.
Non stava sognando.

IL POSTINO V

Gasparre telefonò di nuovo. Ecco perchè Paola trovò il telefono occupato.
Ettore rispose all'ennessimo squillo: "Pronto..." , "Pronto sono Gasparre, chi sei tu?"
A quella domanda Ettore impulsivamente pensò di rispondere : il postino!!! si sono il postino, ma rispose: "Sono Ettore caro amico mio Gasparre , ti ricordi le giornate trascorse a Borgomarino tanti anni fa? Improvvisamente ci fu un silenzio tombale, e Ettore pensava che la linea fosse caduta nuovamente, invece no..Gasparre rispose: " Si Ettore, mi ricordo di te, hai dei quadri a casa?" "Si ne ho uno proprio qui davanti..ma, io veram...." "Ascoltami please, guarda quel quadro" "Si, è un veliero in un mare agitato, lo comprai in un asta, lo pagai tan..." "Vai alla finestra Ettore!" "Si , ok Gasparre, ma io volev...." "Cosa vedi li fuori Ettore?" "...un traffico intenso, tanta gente che passeggia con gli ombrelli, gabbiani in volo, proprio ora è arrivato un autobus carico di lavorat..."
"Ascolta Ettore: Puoi guardare tante volte il quadro e mai nulla cambierà, guardi il passato, guardi un fotogramma e hai anche pagato per questo, li fuori la finestra c'è un mondo vivo che cambia sempre, è vivo e non si paga per osservarlo...togli quel quadro Ettore, e osserva cosa ha lasciato il quadro sul muro, forse una crepa, un alone, qualcosa di sporco. Ti richiamo io, Ettore, quando avrai tolto i quadri dai muri, potremmo parlare...buona giornata!"
La telefonata finì cosi...Ettore rimase a guardare la finestra: Non pioveva più!

giovedì 24 maggio 2007

IL POSTINO IV

Paola avvisò il responsabile che il postino..come diavolo si chiama...ah si , Ettore....era malato.
Controllandosi le unghia smaltate pensò chi poteva essere quel postino; non lo collegava a nessun viso , a nessun nome...era anonimo, senza volto, senza nulla. Possibile che non conosco? Pensò intensamente...niente,nulla, semplicemente non aveva mai notato Ettore.
Cercò nel computer il suo numero di telefono, spinta da una ventata di orgoglio femminile lo chiamò. Il telefono squillava, squillava.... Ettore non rispondeva...che il numero fosse sbagliato? Paola decise di indagare e dopo mezzora fece di nuovo il numero, ora era occupato... Paola decise che forse aveva sbagliato a chiamarlo poichè non aveva niente da dirgli, praticamente tante cose e il suo viso si dipinse di rosso

IL POSTINO III

Ettore riprese a vagare per le stanze della casa, pensava : cosa era quel rumore di sottofondo?Come aveva fatto Gasparre ad avere il suo numero telefonico?
Se io rispondo al telefono, non riesco a vedere il numero di chi mi chiama, pensava. Decise di fermarsi, si sedette sulla poltrona e si mise a leggere una rivista che il fratello Antonio aveva dimenticato il giorno prima. Iniziò leggendo un articolo che parlava dello statuto europeo, dopo averlo riletto più volte ammise a se stesso di non aver capito proprio nulla!!! Che rivista è pensava cercando di trovare la copertina, ah ecco: il titolo è "Civiltà Cattolica".
Civiltà cattolica in mano ad Antonio? Ma non si occupava di viaggi?
Decise di chiamare il fratello....
-Pronto, Antonio?
-No mi spiace quì è la famiglia Righi
-Mi scusi ho sbagliato, e riagganciò il telefono.
Che diavolo stà succedendo al telefono oggi? Non si dava pace, si alzò.

IL POSTINO II

In effetti Ettore non era affatto malato, era semplicemente stanco di essere solo il postino. Seduto sul divano osservava le gocce di pioggia che formavano dei ruscelli sulla finestra. Immerso nei suoi ricordi, spesso si raccoglieva la testa fra le mani. Si rendeva conto che nell'era dell'informatica era finita l'attesa gioiosa degli utenti, anzi gli utenti spesso lo odiavano poichè quando arrivava significa quasi sempre dover pagare qualcosa. Aveva bisogno di evadere e improvvisamente si ricordò di un suo vecchio amico Gasparre che non sentiva da tempo. Lo chiamò al cellulare: "Pronto sono Ettore ti ricordi ?", dall'altra parte si senti un sottobosco di rumori elettronici e la linea cadde. Ettore cominciò ad andare da una stanza all'altra, impaziente, confuso e agitato. Lo squillo del telefono fermò la sua corsa, una strana voce impastata e lontana suonò: "Hallo sono Gasparre, ho ricevuto tua chiamata, ma non sapere chi tu sei"..... la linea cadde di nuovo.

mercoledì 23 maggio 2007

IL POSTINO

Quella mattina, il caffè troppo caldo, il tempo uggioso ed il martellante ticchettio dell’orologio - una fedelissima imitazione trovata a poco prezzo al mercato un lunedì mattina – sembravano persuaderlo dall’indossare il giaccone da lavoro. Era davvero orribile. Sulla modesta confezione che lo conteneva al momento dell’assunzione c’era scritto: taglia small, colore blu.

In realtà la taglia era medium ed il colore era verdone, molto simile a quello che indossavano gli infermieri fino a qualche tempo fa. Le ricordava bene le parole del signore tarchiato, quasi del tutto calvo, con la bocca sempre impegnata a giocherellare con un sigaro, spesso un mozzicone.

Gli aveva detto: “Vedrà…si troverà bene da noi, il lavoro non mancherà ma, con la collaborazione della nostra squadra sembrerà meno duro”.

Aveva un sorriso particolare. I denti, stranamente bianchissimi, non erano tutti al loro posto ma nel complesso riuscivano a catturare l’attenzione. Lo chiamavano tutti il Direttore.
Ancora travolta dai ricordi, la sua mano sinistra componeva il numero dell’ ufficio.

Il telefono squillava e l’impiegata esitava a rispondere. Ma dove diavolo era finita?
- Pronto!? – disse una voce affannata e rauca di fumo.
- Sono Ettore, buongiorno!- rispose lui.
- Ettore chi?Qui non lavora nessun Ettore!- Disse lei, ancora seccata dalla corsa per rispondere.
- Signora Paola, non mi riconosce?Sono Ettore, ma da voi mi chiamate tutti “postino”.
Qualche istante di imbarazzato silenzio, fino a quando lei non riprese.
- Mi dica, mi dica pure.
- Vorrei avvisare gli uffici che oggi non verrò a lavoro. Ho mal di testa e qualche decimo di febbre
- Va bene, comunicherò. – disse lei.
- La ringrazio, buona giornata.
-Anche a lei
Ettore, quella mattina, aveva detto una bugia.


Al goal di Inzaghi parte il post ... cancello tranquillamente se non ispira;
buon proseguimento, di partita e di racconto, tanto per essere in tema di doppi sensi...

Beatles che salutano

Ho trovato questa foto e ho deciso di fare un post per questi ragazzi di Liverpool. Sembrano che salutano. Con la loro musica sempre attuale, per certi versi inimitabile. Hanno cambiato la musica, hanno stravolto i criteri, sono andati avanti e non si sono mai fermati. Musica ormai vecchia ma sempre attuale. Come il calcio inglese. E stasera che musica giocheranno? I Beatles stanno già salutando... in ogni caso hanno fatto storia. In ogni caso hanno già vinto...da tempo...troppo tempo.

Perdere la propria strada con il GPS

Oggi stavo osservando come siano scesi i prezzi dei ricevitori GPS, e essendo un amante della tecnologia, stavo pensando di comprarlo.
Belli e colorati, ti senti a casa tua, vai per le strade di Liverpool come se fossero di casa tua. Ti parla con una sensuale voce, ti dice che a 100 metri a sinistra c'è un bel ristorante, che hai una media di 67Km/h e che arriverai alle 20:43 a destinazione...proprio come un aereo.
E il viaggio improvvisamente scompare, improvvisamente ti senti a casa tua, sicuro vai per le strade del mondo. Non devi chiedere niente a nessuno: dimmi dove devo andare che ci vado da solo!!!
Sinceramente credo che andrò a quel paese da solo se mi farò sedurre dalla voce sensuale che mi sussurra: curva a destra fra 150 metri mentre io voglio andare a sinistra. GPS = Global Personal Solitude

martedì 22 maggio 2007

Umanistico o scientifico?

Umanistico o scientifico?
Quante volte mi sono rivolto questa domanda, ora siccome noto che nel blog “aleggia” una vena di “filosofia” voglio esprimervi il mio pensiero:
Sono sempre stato innamorato della filosofia, per vicissitudini personali sono stato catapultato nel mondo scientifico, un trauma che tutt’ora non riesco a superare, un rammarico grande !!!!!! La filosofia non puoi o meglio non so studiarla da solo, bisogna che qualcuno te la spieghi, ti dia le giuste chiavi di lettura altrimenti….. qualche amico “dottore in filosofia” è diventato un esperto matematico.
Che ci sia un analogia?
Uhmm, mi viene da pensare……. Conosco qualche musicista che laureato in filosofia ed in conservatorio scrive delle partiture e degli arrangiamenti bellissimi, ma la musica , vi posso assicurare, che è per il 90 % matematica.
Non ci sto capendo più niente, la filosofia , penso che sia lo studio del pensiero, lo studio della conoscenza , come può essere codificata con numeri e teoremi?

"Un buon non compleanno a te!" da 'Alice nel Paese delle Meraviglie'

Ho sempre amato poco le feste, a parte il Natale e la Pasqua che abbracciano lunghi periodi di preparazione e di attesa. Il resto sinceramente lo considero cosa da poco: che sono 4 domeniche rispetto a 30/31 gironi?!Così come le ferie rispetto ad un anno lavorativo. Per non parlare poi delle volgari commercializzazioni dell' amore, degli affetti e quant' altro...

Sono un' amante della quotidianità, ogni giorno è una festa, con il suo peso, le sue negatività, le sue oppressioni, le sue gioie e i suoi dolori. Strappare la routine alla banalità, questo per me significa vivere pienamente. Non dico che ci riesco sempre, ma è il mio impegno di vita verso me stessa e con tutti quelli che condividono il mio cammino.

Perciò a voi tutti dico con ottimismo e con le parole del Cappellaio Matto:
Un buon non compleanno a te !!!

E ... scusate l' apparente pazzia...

lunedì 21 maggio 2007

IL TEMPO CHE MI MANCA, O FORSE...


Dal 25 aprile, primo vero ponte primaverile, come ogni anno il mio lavoro subisce una violenta mutazione o metamorfosi, per usare un termine caro ud un grande abruzzese. Per cinque mesi si corre, il telefono va a manetta, la radio VHF che urla di continuo, problemi da risolvere ogni 5 minuti, fila di persone fuori l'ufficio o che ti fermano appena ti vedono.
E' cosi da sempre, o forse ogni anno un po' peggio; ma questo alla fine per me non è un problema, e negli ho imparato a convivere allo stress lavorativo.

Però una cosa che mi disiace davvero, è che il tempo da dedicare alle mie cose extra-lavorative diventa quasi nullo, perchè quando torno a casa sono mentalmente davvero stanco e quelle poche energie rimaste le dedico alla mia famiglia.
E cosi nel nosto blog, qualcuno avrà notato che la mia presenza e partecipazione è un po' venuta meno, in queste ultime settimane e questo mi dispace davvero.

E' il tempo che mi manca, o forse... dovrei prendermi dei "miei tempi" al lavoro, perchè la mia sensazione è che in questo periodo il tempo scorra più velocemente ed io sono obbligato a corrergli dietro.
Sono anni che rifletto su quest'aspetto della mia vita professionale e forse dovrei cambiare l'angolo di prospettiva per vedere l'oggetto in un modo diverso.

domenica 20 maggio 2007

LUIS VUITTON CUP... E' FINALE


Contro tutti i pronostici della vigilia, Team Prada ha annichilito gli avversari con un secco 5 - 1. La superiorità del consorzio italiano non è stata mai messa in discussione ed oggi abbiamo assistito ad un tentativo disperato con il cambio di timoniere del team americano, che francamente se doveva essere fatto, lo si doveva fare prima e non nellultima regata disponibile. E' balzato agli occhi di tutti il cambio di marcia di Luna Rossa che forse nelle regate di qualificazione si è un po' tenuta nascosta.
Dunque il consorzio più potente economicamente (200.000.000 di Dollari di Badget) è fuori, e per la prima volta, un team americano non arriva in finale alla Luis Vuitton.

Dall'altra sfida gli spagnoli vendono cara la pelle, oggi hanno vinto una regata tiratissima con merito, stando sempre avanti fin dalla prima boa; la sfida è ancora aperta, perchè se domani dovessero vincere ancora loro, ai neozelandesi cominceranno a tremare le gambe.

Appuntamentento al primo di giugno per la finale degli sfidanti e, chiuque sarà l'avversario, il Team Prada fa davvero paura...
... Forza Luna Rossa fatti onore.

Il nostro Ovidio

Guardate un pò chi ho trovato! Ovidio, allegorico sulmonese del 43 a.c.

"Io non avrei il coraggio di difendere costumi disonesti e di impugnare armi ingannatrici in difesa delle mie colpe. Anzi, confesso, se confessare i peccati può in qualche modo giovare; ma ora, dopo la confessione, ricado come un insensato nelle mie colpe"

Metamorfosi, in 15 libri di esametri. Il capolavoro di Ovidio, ultimato poco prima dell'esilio, contiene più di 200 favole di trasformazioni, dal Caos all'apoteosi di Cesare e Augusto. Vi si trova tutta la storia mitica del mondo, ma riorganizzata da Ovidio in una serie di racconti continuati. Il criterio generale di compilazione segue l'ordine cronologico, ma molto spesso Ovidio introduce eventi anteriori al fatto narrato o posteriori, collega le storie in base a rapporti familiari, elabora i racconti secondo affinità o diversità. Insomma si tratta di un racconto mosso e articolato, talvolta al limite dell'artificio, che mostra l'abilità stupefacente del poeta di legare tra di loro storie che apparentemente non hanno un filo logico comune. L'unico principio unificatore è la metamorfosi. Tra gli strumenti adottati dal poeta vi è il racconto nel racconto, grazie al quale il poeta trasforma i personaggi "narrati" in personaggi "narranti" che raccontano vicende proprie o altrui. Ecco qui un estratto...me lo sento vicino, Sulmona è a pochi Km da qui.

A narrare il mutare delle forme in corpi nuovi mi spinge l'estro. O dei, se vostre sono queste metamorfosi, ispirate il mio disegno, così che il canto dalle originidel mondo si snodi ininterrotto sino ai miei giorni.Prima del mare, della terra e del cielo, che tutto copre,unico era il volto della natura in tutto l'universo,quello che è detto Caos, mole informe e confusa,non più che materia inerte, una congerie di germi differenti di cose mal combinate fra loro.

Tutto questo l'ho trovato su wikipedia, che da sola vale l'accesso ad Internet

Viaggiare e spostarsi

Viaggiare. Quanto si abusa di questo termine oggi giorno. Gli aerei costano pochi euro e ti portano ovunque, ovvero ti spostano. Improvvisamente sei spostato da un posto ad un altro. Non viaggi. Il viaggio è anche il percorso per arrivare alla meta. Può un alpinista sognare di raggiungere il Monte Bianco in elicottero? Cosi, un viaggiatore non può sognare un viaggio fatto solo di aereo. Andare a Pechino in aereo è molto diverso che arrivarci con la Transiberiana.
Ora che la mia auto è stata riparata, il mio viaggio nella città è stato compromesso. Ho avuto un senso di tristezza nel rivedere la mia auto lucida e funzionante.
Ma continuerò ancora a viaggiare, certo di incontrare altri viaggiatori in città che hanno rinunciato a spostarsi.

I banderesi - Bucchianico (CH)

Oggi, corteo storico dei Banderesi a Bucchianico.

Si tratta di una festa popolare; religiosa e civile ad un tempo.
Essa rievoca la singolare sconfitta inflitta dal piccolo popolo bucchianichese alla più grande e militarmente più forte Teate (Chieti).

Il fatto risale al periodo comunale dell' Abruzzo Medioevale (1300 circa), allorquando Teate cercò di sottomettere alla propria giurisdizione, la vicina Bucchianico, schierando le sue truppe lungo la valle del fiume Alento.


La popolazione sparsa nei casali, si rifugiò dentro le mura comunali trasportando viveri e vettovaglie con i carri trainati da buoi; anche le donne collaborarono trasportando utensili vari con cesti posti sul capo.


Il colpo di scena non si fece attendere: Sant' Urbano, protettore di Bucchianico, comparve in sogno al Sergentiere (capitano delle truppe comunali) suggerendogli uno stratagemma:
armare gli uomini di corazze e pennacchi variopinti e farli girare in un movimento continuo a serpentina intorno alle mura.
L' effetto ottico avrebbe dato l' impressionedi un grande esercito, magari venuto in aiuto al piccolo borgo durante la notte.


Così fu ... i teatini caddero nel tranello ritirando pacificamente le proprie milizie.

I rituali della festa sono complessi e ricchi di folklore e di significati allegorici; essi scandiscono dal 20 al 26 maggio i vari momenti rievocativi.

sabato 19 maggio 2007

A proposito di "doppi e tripli sensi" ...

Ed è subito sera
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
(Salvatore Quasimodo)

Mattina
M'illumino
d'immenso.
(
Giuseppe Ungaretti)



L' albatros (da Les fleurs du mal)

Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.

A peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.

Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule !
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid !
L'un agace son bec avec un brûle-gueule,
L'autre mime, en boîtant, l'infirme qui volait !

Le Poète est semblable au prince des nuées
Qui hante la tempête et se rit de l'archer ;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l'empêchent de marcher.
(Charles Beaudelaire)

Traduco:

Spesso, per divertirsi, gli uomini dell' equipaggio,
catturano degli albatri, grandi uccelli marini
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
il bastimento che scivolando va sugli amari abissi.

Li hanno appena depositati sulle plance
che questi re dell' azzurro, maldestri e mortificati
abbandonano pietosamente le loro grandi ali biandhe
come remi inerti ai loro fianchi.

Com' è goffo e imbelle questo viaggiatore alato!
Lui così poco fa sì bello, com' è brutto e comico!
Qualcuno gli stuzzica il becco con la pipa;
Un altro imita zoppicando, l' infermo che volava!

Il Poeta è simile al principe dei nembi,
che avvezzo alla tempesta, si ride dell' arciere.
Esiliato al suolo, tra gli schermi,
le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.


Sii sempre come il mare che, infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza di riprovarci.
(Jim Morrison - Aforisma)


venerdì 18 maggio 2007

La lettura, nel rapporto testo - lettore

Salve ...
Questo post intende condividere una riflessione sul rapporto testo/lettore, o meglio autore/lettore. Il presente blog con i suoi interventi e commenti dimostra ancora una volta come è articolato e vario il nostro modo di intelligere un messaggio.
Quanti fattori intervengono!
La lettura oggettiva in realtà è pura utopia.

Mi spiego: la lettura oggettiva dovrebbe fondarsi sulla comprensione del codice linguistico costituito da una struttura morfosintattica e lessicale. Se così fosse il messaggio espresso e quello ricevuto coinciderebbero perfettamente: questo accade nel linguaggio delle cosiddette scienze eatte: matematica, chimica, fisica... Nelle altre realtà testuali non è così ... e qui sta il bello; il fascino della lettura sta proprio nella sua ambiguità.

Ogni ricevente, ovvero ogni lettore, compie un atto creativo: è come se il messaggio fosse completamente riscritto; e tanti sono i lettori, altrettanti sono i modelli mentali riprodotti.

Spesso ho sentito fraNcesco indirizzare i commenti sull' idea centrale dei suoi post: ultimamente nel suo Family Day, così come ne La svolta, come pure nel lontano VoipStunt (non mi è possibile linkarlo, ma lo si trova tra i post di giugno 2006); nella "Confessione di un' imbrogliona" invece, il nostro fraN l' ho immaginato sornionamente rilassato ad assistere alle nostre 'diatribe' ;-)

E' così: l' intellezione si gioca tutta sul piano dei significati, non sull' oggettività; se una sfumatura, un termine fuorviante, una parola, vanno ad interferire con la sfera emotiva o con la sfera valoriale, la distanza emittente-ricevente diventa iperbolica.

Tutto ciò non è negativo, anzi è normale tra persone portatrici di esperienze, idee, valori, cultura. Il bello si realizza nel confronto, nell' ascolto, nell' elasticità mentale dell' andarsi incontro comprendendosi: abiti confacenti a persone adulte, equilibrate, sensibili.

Dedicato a tutti noi con simpatia.

giovedì 17 maggio 2007

L'invidia


Tratto da Wikipedia:
L'invidia è un sentimento malevolo nei confronti di un'altra persona o gruppo di persone che possiedono qualcosa (concretamente o metaforicamente) che l'invidioso non possiede.
Nel campo religioso:
Nella religione cattolica l’invidia è uno dei sette peccati capitali
La filosofia buddista la considera uno dei fattori mentali (cetasika) che possono associarsi allo stato mentale (citta) dell’odio.
Molte volte mi soffermo a pensare a questo sentimento.
Da giovane ci scherzavo molto, anche nel modo di dire, però … da poco ho capito il vero senso della parola. L’ho vissuta sulle mie spalle, ho subito delle cattiverie in passato che a distanza di anni ho capito e mi hanno detto che era “solo” per invidia.
Perché nasce questo sentimento? Da cosa viene alimentato? Perché qualcuno deve essere invidioso della serenità altrui.
Non riesco a darmi una risposta. Ripenso alle favole, a Caino ed Abele, allo stesso angelo della morte …… tutto per invidia. Il peggio è che, più in alto si và nella scala sociale, più il sentimento si ingrandisce.
Chiudo questo mio post guardando sempre ai nostri nonni, loro, almeno in Abruzzo, avevano un rimedio !!!!!!! In molti sapevano applicare la pratica “de la mmidie” (dell’invidia) o meglio ancora “di lu malucchie” (del malocchio).

mercoledì 16 maggio 2007

COPPA AMERICA....i primi verdetti!!


Oggi, mercoledì 16 maggio, si è svolto il terzo giorno di regate delle semifinali della Luis Vuitton Cup, ed il campo di regate, aldilà dei risultati, inizia a dare i primi verdetti indiscutibili e come speravo ci sono delle belle sorprese:

Sfida BMW ORACLE - LUNA ROSSA = 1-2
- Netta superiorità alla partenza del Timoniere di Luna Rossa James Spithill che sistematicamente mette alle corde l'avversario Dikson;
- Superiorità in performance della barca Luna Rossa, soprattutto in bolina (3 gare, 3 boline vinte nettamente), e se nella giornata di ieri, il tattico di Luna Rossa ( il brasiliano Torben Grael) non avesse esagerato nel cercare il vento anche quando era in netto vantaggio, oggi saremmo al 3-0 per Luna Rossa.
Credo che gli americani avevano già intuito qualcosa al riguardo e non a caso oggi avevano un nuovo certificato di stazza (modifiche effettuate) per tentare di contrastare Luna Rossa.

Sfida DESAFIO ESPANIOL - EMIRATES TEAM NEW ZEALAND = 1-2
Qui credo vi sia la sorpresa maggiore delle semifinali: la barca spagnola dopo il nuovo certificato di stazza ( pare modifiche alle appendici) è veloce, molto veloce e l'equipaggio, ell'esordio in questa competizione, sta crescendo di regata in regata, eliminando le sbavature iniziali; ed oggi, in condizioni di vento più regolare, ha dimostrato a tutti i numeri che la barca dispone.

La strada per la finale della Luis Vuitton è ancora lunga, di regate bisogna vincerne 5 e può ancora accadere di tutto, ma i verdetti sopra elencati, vengono dal campo di regata e pongono un break importante alle previsioni fatte in precedenza, durante i turni di qualificazione.

Forza LUNA ROSSA, fatti onore!!

Confessioni di una imbrogliona

Sono una truffatrice, una brava truffatrice.
Oddio, la mia colpa non è così grave: l'imbroglio oggigiorno è un sistema diffusissimo! Fateci caso: uno dei lavori più redditizi è raggirare quante più persone possibile e allo stesso tempo convincerle che stanno acquistando qualcosa che migliora le loro vite...

Qual è la mia tattica? La facilità, la comodità, la portabilità (concetti ormai in grado di scardinare le resistenze di chiunque).
Mi presento con modelli e colori sempre diversi, ma non cambio mai eccessivamente aspetto perché devo essere riconoscibile a colpo d'occhio nel posto in cui svolgo la mia missione. Questi spazi, a loro volta coloratissimi e multiformi, sono i nuovi luoghi di (fugace) ritrovo delle persone: loro attraversano veloci gli ampi corridoi illuminati e io lì cerco di brillare di luce riflessa più delle mie concorrenti affinché scelgano me e comprino la mia truffa.
Loro si portano a casa una bottiglia di plastica che reputano pratica, economica, igienica (!); credono di migliorare così la loro qualità della vita, con un contenitore che una volta finito possono accartocciare e buttare via (alcuni, i più strambi, addirittura mi gettano in cassonetti differenziati!).
Agiscono come se aprire un rubinetto e riempire una brocca sia faticoso.
Non considerano che la plastica di cui sono fatta deriva dal petrolio, di cui peraltro lamentano di essere a corto.
Come dite? Se non ho paura di smascherare la mia truffa parlando così? No, non c'è problema: le cose che sto dicendo le sanno tutti e il consumo d'acqua in bottiglia (di plastica) continua ad aumentare...

Questo argomento l'avevo in punta di dita da mesi ma ogni tentativo di post mi sembrava troppo banale.
Grazie al role playing portato da Graziana ho finalmente trovato una via.

IL BANDOLO DELLA MATASSA


Le nostre esistenze, scandite dai ritmi frenetici che abbiamo, si possono spesso paragonare ad una matassa di fili ben aggrovigliata.
E noi, nel tentativo di liberarla, quasi sempre procediamo in ordine sparso senza ottenere risultato alcuno.
Per liberare un groviglio di fili, la cosa migliore è, prima di muoversi, studiare accuratamente la matassa e i movimenti dei fili che la compongono, cercando di intuire dov'è IL BANDOLO....
Per ognuno di noi sarebbe cosa saggia, trovare il bandolo del proprio IO, capire stessi fino in fondo, le proprie esigenze e i propri limiti, anziche brancolare alla cieca sperando nella buona sorte... per poi ritrovarsi smarriti in un angolo buio tra "anime perse".

martedì 15 maggio 2007

DICO Democrazia?

Ho cercato il significato di democrazia su wikipedia, perchè avevo dei forti dubbi sul significato, ecco cosa c'è scritto: Il termine democrazia deriva dal greco demos: popolo e cratos: potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.

Era proprio come lo immaginavo, allora vista l'attualità e assodato il fatto che il nostro Paese è democratico significa che siamo un paese di conviventi , di omosessuali e laici.
Oppure significa che la minoranza ha diritto a più diritti della maggioranza. Oppure bisognerebbe cambiare il significato della parola democrazia: governo della maggior parte del popolo...e qui, l'Italia uscirebbe fuori...non sarebbe considerato un paese democratico. Infatti non lo è.

lunedì 14 maggio 2007

Ape: il ricordo

Instancabile mezzo di trasporto per Lavoratori, la mattina mentre tutta la città dormiva già avevi macinato tanta strada trasportando il pesce dalla ghiacciaia mentre io al caldo cercavo di studiare con il viso pieno di vergogna. Ora le api non le vedo più, non vedo il miele, non provo vergogna se non ho studiato. Immagino il cielo pieno di api, sono sicuro che sono api operaie, sono sicuro che anche ora la mattina presto va ancora in giro per insegnarmi quello che non ho ancora imparato completamente....a portare un ape.

Finchè c'è ombra c'è speranza

Attaccata al suolo, l'ombra striscia ovunque tu vada. Non parla, non ascolta ma si muove ed è viva. Come un pensiero fisso o un ideale, ti segue ovunque tu vada. Solo quando attraverserai una notte senza luna, l'ombra andrà via, ma tornerà al primo raggio di luce e continuerà a seguirti.
Compagna fedele, l'ombra si dipinge sui muri e sui tavolini dei bar mischiandosi a volte con altre ombre pur restando sempre unica. Quando il caldo è intenso e il sole brucia si cerca sempre l'ombra altrui per un pò di fresco. L'ombra ci fa sentire vivi, l'ideale ci fa sentire vivi, l'ombra scompare di notte, l'ideale nei momenti bui. L'ombra degli ideali non esiste, come non esiste la nostra ombra senza di noi.

domenica 13 maggio 2007

Family Day - L'analisi -

Innanzi tutto non capisco perché dovrebbe essere vergognoso chiamarlo Giorno della Famiglia, non mi risulta che nelle case degli italiani si parli inglese.
Mi stupisco che abbiamo bisogno di fare un giorno della famiglia quando la famiglia deve (non dovrebbe) essere il cardine delle società. Che la società è marcia questo già lo sapevamo, ma che addirittura lo dovevamo dimostrare mi sembra il massimo del minimo. Più passa il tempo e più la nostra cara Italia si americanizza, ormai l'euro conta più di un abbraccio o di un sorriso. Siamo uno dei pochi Paesi al mondo dove esporre il tricolore è sinonimo di nazionalismo e quindi automaticamente di razzismo. Dove per indicare un uomo con la pelle nera abbiamo 172 modi diversi di dire, negro no: è dispregiativo , nero no: è razzismo , di colore no: può essere confuso con un giapponese, extracomunitario no: può essere confuso con un russo , africano no: può essere confuso con un sudafricano (bianco), senegalese no: può essere un nigeriano, vu cumprà no: può essere un dottore.
Ricordo che in Brasile, sopratutto a Bahia dove la maggior parte della popolazione è nera (si può dire così?) ho notato che i bianchi chiamano i neri (o quelli anche solo un pò scuri) Neguinho...ovvero negretto...e se sono grossi Negrao...negrone. Vi assicuro che non è razzismo. Quando stavo li ero circondato da Neguinhos e Negroes e non me ne accorgevo nemmeno, semplicemente erano persone come noi. Invece qui no...qui il razzismo viene da chi ci comanda.
Abbiamo una storia che è stata da modello per il mondo intero, stiamo buttando tutto all'aria per seguire i soldi. La famiglia che tradizionalmente è cardine della nostra società, che ci ha fatto progredire, che ci ha fatto superare momenti veramente brutti del passato ora ha bisogno di una manifestazione per continuare a esistere. L'Italia è sull'orlo di un baratro, l'italiano vero come quello che canta Toto Cotugno deve uscire fuori allo scoperto... i tempi sono cambiati...si questo è vero..ma perdere l'italianità, perdere la lingua, perdere la religione, perdere le tradizioni non è un danno solo per noi e per l'Europa, ma per l'umanità....lo posso scrivere, o sono un nazionalista?

venerdì 11 maggio 2007

Tempesta in basso mare

Invano cercavi di vedermi affondare,
abbandonato nel mar in tempesta dalla tua ipocrisia. Invano aspettavi la mia resa e stavi li con le braccia sul petto e con un sorriso mentre
la roccia li davanti mi aspettava violentemente.
E tornerai a casa dopo aver visto sparire la nave.
Un bel viaggio mi hai organizzato ma non saprai mai che cosi facendo mi hai salvato e ti sei condannata.

giovedì 10 maggio 2007

Classe turistica


Normalmente non mi piace riportare nel blog articoli letti altrove. In genere ne propongo le mie rielaborazioni personali e quindi l'articolo di partenza costituisce giusto uno spunto di riflessione.
In questo caso, però, l'articolo in questione è così denso d'informazioni, così diretto e aderente al mio (nostro?) modo di pensare sull'argomento che non posso fare a meno di citarlo letteralmente e proporlo alla vostra attenzione.

L'autore è Beppe Severgnini, uno dei (pochi) giornalisti che seguo con reale interesse: qualunquista quanto vi pare (nel senso che spesso cavalca l'onda facile dell'indignazione popolare), furbo se vogliamo (perché con il suo stile accattivante sa far passare affermazioni altrimenti discutibili), ma sempre incisivo senza essere pesante.

L'articolo l'ho letto sul Corriere della Sera, ma è consultabile (e commentabile) liberamente (e gratuitamente) sul suo forum "Italians", senza dover necessariamente acquistare il quotidiano (cosa rara a trovarsi tra altri editorialisti...):
"... quest'Italia rabberciata vuole rilanciarsi come superpotenza turistica. Su Qui Touring Roberto Ruozi, presidente del Tci, ricorda che la ristrutturazione del disastrato Enit (Ente Nazionale Italiano Turismo) s'è già impegolata nei ricorsi di alcune regioni alla Consulta; che il nuovo, costoso portale www.italia.it è stato criticato e deriso; che l'associazione mondiale delle imprese turistiche ha declassato l'Italia all'82° posto per il contributo del turismo all'economia nazionale, e al 173° posto (su 176 Paesi) per le prospettive di crescita nel settore.

Aggiungo un dato fornitomi dall'Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche): solo il 41% delle strutture ricettive in Italia offre la possibilità di collegarsi a internet; di queste, solo metà offre la connessione dalla camera. In sostanza, solo una stanza d'albergo su cinque è connessa a internet. Questo nel XXI secolo, in un Paese senza materie prime e quasi privo di grandi industrie, che punta - giustamente - a diventare una superpotenza turistica.

E' importante? Ma no. Sta per arrivare l'estate, pensiamo a divertirci."

Fornisco il link all'articolo completo per chi si fosse incuriosito.

Come avete visto, tocca molti punti che abbiamo dibattuto sul nostro blog, a tal punto da lasciarmi senza ulteriori commenti.
Il turismo è una questione di classe... turistica nel nostro caso.

COPPA AMERICA ... E FORZA SHOSHOLOZA


E' finita la prima fase della Luis Vuitton Cup, ossia la coppa degli sfidanti di "Alinghi" il detentore della Coppa America; come da pronostico i neozelandesi di "Emirates N.Z." sono primi in classifica, secondi sono gli americani di "Oracle", terzi noi italiani con "Luna Rossa", e al quarto posto, unica sorpresa, gli spagnoli con "Desafio espaniol".
Questi quattro sono i semifinalisti che si incontreranno a sfide incrociate e poi i vincenti si sfideranno nella finale della Luis Vuitoon Cup.
Resta il rammarico per Mascalzone Latino, perchè la barca ha dimostrato delle buone potenzialità e ottime performance; unici "nei" per il consorzio napoletano, erano qualche sbavatura nelle manovre quando l'equipaggio era sotto pressione e forse la barca era penalizzata nell'andatura di poppa con venti leggeri di 7/8 nodi, che purtroppo si sono avuti di frequente in questa fase iniziale della sfida.

Una citazione a parte meritano soprattutto i sudafricani di shosholoza, un ottimo team, che pur nella loro prima esperienza di Coppa America, hanno fatto una gran bella figura, facendo sognare un'intera nazione, dove l'equipaggio ha dato davvero il massimo perchè sentivano la responsabilità di rappresentare un'intero continente, come più volte ha detto il loro principale finanziatore, un italiano.

Un particolare che non conoscevo, ma che mi ha colpito, è il nome della barca "Shosholoza", che deriva da una bella canzone che gli africani cantavano nei momenti di nostalgia (mal d'africa), quando erano costretti a stare lontano dalla loro terra e dai loro affetti.

Forza Shosholoza, alla prossima sfida tiferò anche per voi.

Per il momento buona SHOSHOLOZA a voi tutti....

mercoledì 9 maggio 2007

UN CLIPPER RACCONTA...un po' per gioco un po' sul serio ...



Sono il Flying Cloud e sono stimato il capolavoro del costruttore Donald McKay, realizzato presso il cantiere navale di East Boston nel 1851.

Sono raffigurato mentre veleggio al largo dell' isola di Wight, in piena tempesta...
Il pensiero di qualcuno forse sta riascoltando le note della canzone omonima dei Dik Dik, dedicata al Festival musicale del 1969 ; pensare che in quell' edizione si esibì Bob Dylan ... e che nell' edizione successiva ci fu l' ultima esibizione di Jimi Hendrix ; ... quell' Isola accolse l' ultima apparizione dei Doors con Jim Morrison prima del suo soggiorno parigino...

No no, ragazzi, niente divagazioni; non sono stato pensato per andare alla deriva; il mio scopo è puntare dritto all' obiettivo.

Sono stato progettato per navigare velocemente, anche a scapito della quantità della merce, ma non a scapito della qualità.
I nostri carichi erano poco ingombranti ma estremamente preziosi: spezie, fibre naturali ...

La nostra generazione ha raggiunto punte di massimo utilizzo sul finire del XIX secolo; poi fummo soppiantati dalle navi a vapore.

Oggi continuo a vivere nel World Wibe Web: in questa sede, almeno metaforicamente, posso continuare a navigare; il linguaggio del www infatti è quello della vita di mare.
Ecco un esempio,
ma se ne trovano a iosa sparsi per la rete...

Curiosamente sono stato ormeggiato nel blog FRASCiA per essere associato ad un Autore...
La cosa mi lusinga non poco, anche perché avverto delle anologie di fondo con l' illustre scrittore.
Prima di tutto la vela: vi pare poco condividere la mia essenza vitale?
Per lui è un' incontenibile passione che coniuga la sua memoria biologica e culturale.
Ma non è finita ... mi pare di condividere con lui anche la velocità, quella che mi ha fatto guadagnare il primato sulle altre imbarcazioni, almeno nel periodo di cui vi ho parlato.
Per il vostro, e, se posso permettermi, anche mio amico, la velocità è tempismo e amore per la libertà, in mare aperto così come nel grande mare della vita. E' quel modo di essere che lo induce a postare con entusiasmo e passione; che lo spinge ad esplorare gli anfratti meno evidenti; mi pare lo dica lui stesso:
" ... un click e mandi al diavolo censure , condizionamenti e restrizioni varie, ..."
A dire il vero questo suo costume talvolta gli costa qualche moto di sana indignazione ...
Ehm...consentitemi una debolezza: mi sentirei perfettamente a mio agio se mi considerasse un suo avatar o ... ehm ... un nickname ...

Ok :-)) ho giocato abbastanza e penso che debba fermarmi qui; rischierei di essere eccessiva e noiosa ... Posso aver detto delle enormità, correggetemi pure!
"Finalmende lu tembe de fatte liste da la presure à passate” (Finalmente il tempo di liberarti dall' impedimento è passato) ... Felice di rileggerti, Epursimuove...

P.S. Questo intervento scaturisce dai commenti a un mio precedente post.

martedì 8 maggio 2007

LA CICALA E LA FORMICA


Era d'inverno, e le formiche stavano asciugando il loro grano, che si era bagnato. Ed ecco che una cicala affamata andò a
chiedere loro del cibo. Ma le risposero le formiche: "Perché durante l'estate non hai fatto anche tu provviste?"
Rispose la cicala: "Non ne avevo tempo, ma cantavo armoniosamente".
E quelle, ridendole in faccia, le dissero: "Beh, se nel tempo estivo cantavi, d'inverno balla".

Il post dell'amico Carlo mi fatto tornare indietro negli anni, quando frequentavo le medie; di quei tempi una cosa che ricordo nella vita quotidiana di tutti era "la parsimonia" di noi ragazzi, ma soprattutto dei nostri genitori, gente concreta che pensando al futuro (nostro), spendevano con oculatezza e mettevano sempre qualcosa da parte perchè dicevano, "non si sa mai". Ed eravamo famosi in tutto il mondo come popolo di risparmiatori, e chi ci conosceva da vicino capiva che eravamo gente tosta, operosa.

Sono passati 30 anni e cosa ci è mai capitato; la mia città ha più banche e finanziarie che forni e pizzerie e guardandomi attorno la parsimonia è una malattia quasi debellata, mentre si fanno prestiti per tutto, dalla palestra alla vacanza, dall'ombrellone in prima fila ad una settimana in beauty farm.

Italiani, ora stiamo tutti meglio si, ma pieni fino al collo di cambiali!!!

lunedì 7 maggio 2007

Politica....questa sconosciuta


Da tempo volevo fare questo post, perché so che qualcuno, (Graziana) conoscendo bene la realtà scolastica può darmi delle risposte. Ora è giunto il momento. Dando una mano organizzativa al candidato sindaco della mia città mi sono accorto che i giovani o meglio la fascia di età che và dai 16 ai 25 anni sono completamente lontani dal mondo politico. Ricordo che quando andavo a scuola ero il primo a consegnare la lista per il consiglio d’istituto, e di liste ve ne erano tante!!!! Liste di estrema sinistra, liste di estrema desta, liste cattoliche, liste cattoliche democratiche, ecc. A distanza di venti anni è scomparso tutto. Com’è possibile? Qualcuno ha mai fatto un’analisi seria?
La politica sin dall’antica Grecia è fondamentale per la crescita della persona e di conseguenza della civiltà intera.Invito le amiche e gli amici del Blog a scrivere la propria idea, ho proprio bisogno di capire.

sabato 5 maggio 2007

Commentate!

giovedì 3 maggio 2007

Bentornato Epursimuove (3)

Caro Epursimuove,
un bentornato di cuore anche da parte mia (perennemente in ritardo...).

L'immagine che ho scelto ha due significati.
1. Le defaillance sono inevitabili, tutti ne siamo soggetti e dobbiamo aspettarcele: è il brutto (ma anche il bello) della vitaccia di cui siamo tanto innamorati.
L'importante è non farsi spaventare troppo né abbattersi e continuare ad arrampicarsi in cima all'albero (magari facendo tesoro delle esperienze passate...).
2. Goditi il periodo di convalescenza approfittandone, se puoi, per seguire le regate della tua amata competizione velica (nostra passione comune, condizioni meteo permettendo!).
Mi raccomando, però: fa' il tifo per i tuoi beniamini tranquillamente, non ti agitare!

Scherzi a parte, ti auguro di riprenderti alla grande e ti ringrazio di aver voluto condividere con noi anche questa esperienza.
A presto!

Sogni con sonno

Dormire è tempo perso oppure guadagnato? Bisogna dormire per effettuare il backup delle esperienze della giornata, e una volta svegliati si ha la mente fresca per iniziare un nuovo capitolo dell'esistenza. Quindi dormire male significa iniziare male la giornata, si è confusi e stanchi. Ma essere stanco significa non aver dormito o aver dormito troppo, essere stanchi in pieno giorno significa che il corpo ha bisogno di fare il backup, ecco perchè è meglio non dormire quando i "dati" del backup sono negativi... il riposo migliore arriva quando si è trascorso un periodo positivo. Essere stanchi significa che tutto va storto, quindi osservate i visi delle persone la mattina, chi non ha sonno sta bene. E per chi dorme in ufficio, come qualche mio collega , di certo bene non sta... di testa.

mercoledì 2 maggio 2007

Senegal..settima ed ultima puntata


Siamo all’ultima puntata.
All’aeroporto i controlli sono severissimi.
In aereo guardo il finestrino, è la prima volta che decollando non vedo la città illuminata!!!! Dimenticavo sono ancora in Africa.
Nella mia mente si affollano pensieri, idee, propositi, ma ….il sonno mi prende.
Il comandante dell’aereo annuncia che stiamo per atterrare all’aeroporto di Parigi, si torna in Europa. A forza io ed i miei compagni di viaggio non parliamo del Senegal, prendiamo un giornale Italiano e vediamo cosa è successo nella nostra settimana d’assenza. Personalmente leggendo la cronaca nera non mi meraviglio……… che abbia visto di peggio?
Mi accorgo che il mio modo di vedere le cose è cambiato, il mio pensiero è cambiato. Sarà una questione temporanea penso, ma oggi ad un mese di distanza mi accorgo che è ancora così.
Già….. il mal d’Africa esiste, mi risollevo pensando che ad Ottobre sarò di nuovo tra la mia gente.. Ma che sto dicendo “la mia gente”?
Si.
Sono queste le parole che mi vengono in mente, anche se ho la pelle diversa mi hanno fatto sentire uno di loro.
La convinzione e la voglia di aiutarli cresce ogni giorno di più, penso concretamente a cosa posso fare, ho preso un impegno con chi, come i nostri figlio ci hanno prestato il mondo.


P.S. scusate se vi ho tediato con queste puntate, ma il nostro blog è un mezzo di comunicazione che per principio DOVEVO USARE.
Nota: nel prossimo Giugno o Luglio organizzerò una serata senegalese nel mio paese (pardon Città) alla quale gli sbloggati NON DOVRANNO MANCARE.

Bentornato Epursimuove 2


C'era una volta ....
tanti post fa....
una storia che parlava di "professori del mare".......
Hai ricondotto la tua nave in porto meglio di ....."Tanti professori del mare", adesso devi fare la carena ed una piccola ristrutturazione.
L'equipaggio de il comandante hai verificato di PERSONA che vanno bene.
Bentornato epursimuove.