venerdì 25 maggio 2007

IL POSTINO VII

"Devo immediatamente cambiare telefono" pensò Ettore "ha un suono stridulo che fa passare la voglia di rispondere"... Nonostante tutto, sollevò la conetta.
- Pronto?!
- Sono il Direttore.
- Buongiorno signor Direttore!!!Che piacere sentirla!
- No, dico, le sembra questo il modo?!? Lei si assenta un giorno e non avvisa nessuno? Questo è un ufficio postale, e nel mio ufficio postale SI LAVORA!!!!!!
- Sono mortificato, ma le posso assicurare che stamane di buon'ora ho chiamato per avvisare, mi ha risposto la signora Paola. - rispose Ettore tutto mortificato.
Ma perchè poi? Lui aveva fatto tutto per bene.

- Non so proprio che dirle, so solo che nel garage ho visto la sua bicicletta parcheggiata e lei era assente - riprese lui con tono irritato ed imbarazzato per la figuraccia.
- Domani sarò di nuovo di servizio, conti pure su di me.
- Buona giornata allora.
- Grazie e buona giornata anche a lei.
Ettore non riusciva riagganciare la cornetta, era come imbambolato al suono di quel tu tu tu...
" Ma quella è pazza???? ", pensò.
L'indomani, puntuale come un orologio svizzero, non come l'imitazione che portava al polso, arrivò in ufficio.
Lei era come al solito truccatissima, vestita in modo provocante, anche se francamente non è che se lo potesse permettere.
Il postino nel guardarla, tutte le mattine, imbronciava sul viso un discreto, latente sorriso.
Quella mattina però non rideva affatto.
Voleva delle spiegazioni, si ripeteva, cercando da qualche parte la forza di restare ben eretto e sicuro di sè.

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