mercoledì 6 giugno 2007

Il postino XIII

"Gasparre non ha capito niente o peggio ha capito tutto" , pensava Ettore osservando la finestra. Era sera e decise di scendere e di fare due passi. Appena usci dal portone di casa, vide una ragazza con passo affrettato dirigersi verso di lui. Uscita dalla penombra la ragazza mostrò i suoi occhi pieni di lacrime e attaccò subito Ettore: "Tu non avere diritto di dire quelle cose! Tu non sapere quanto male tu avere fatto a me, cosa significa io pago ma non vivo?, tu sapere che io lasciato tutto in Romania, io avere studiato lingue, potere fare insegnante ma non potere in Romania, e venuta qui per avere più possibilità, lavorare molto in ristorante, e tu dire questa cosa in mia presenza, e io non riuscire a dormire anche se essere tanto stanca perchè quella frase entrata in mia testa e non uscire più!" Ettore restò di sasso, forse allucinato dalla bellezza della ragazza e dagli occhi verdi lacrimosi. Prese la sua mano e gli disse l'unica cosa che non doveva dire: "Non credevo di essere così importante, nessuno mai mi ha ascoltato". La ragazza ritrasse la mano come morsa da un serpente e replicò: "Ah! dovresti parlare di più con chi ti ascolta", si voltò e se andò come era venuta.

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