martedì 26 giugno 2007

Stille di saggezza









Se non puoi essere un pino sul monte

sii una saggina nella valle,

ma sii la migliore piccola saggina
sulla sponda del ruscello.

Se non puoi essere un albero
sii un cespuglio.


Se non puoi essere un' autostrada

sii un sentiero.


Se non puoi essere il sole

sii una stella.


Sii sempre il meglio

di ciò che sei.


Cerca di scoprire il disegno

che sei chiamato ad essere,

poi mettiti a realizzarlo nella vita.

Martin Luther King

Metariflettere su ciò che si è, qui ed ora, può essere il senso in più delle nostre vacanze ...

5 commenti:

epursimuove ha detto...

E' quasi mezzanotte, i miei occhi appesantiti leggono lentamente i versi di M.L. King.
Per me l'estate non è vacanza ma lavoro, mentalmente è duro ed impegnativo.
Ma questi versi ti fanno riflettere anche sul lavoro, che poi è il luogo dove spendiamo la maggior parte del tempo a nostra disposizione e che influenza in modo determinante le nostre vite.

Graziana ha detto...

Verissimo Epursimuove,
come già detto nel post sul non compleanno, la nostra vita si connota soprattutto nella quotidianità.
Quando la morsa degli impegni si attenua un po', una pausa di riflessione è doverosa, non bisogna aspettare le ferie...la tendenza generale è comunque evitare di pernsare...

Quanto al lavoro,riconosco che il mio mi concede uno stacco notevole dall' ordinario, permettendomi di dedicarmi di più alla famiglia e ad alimentare e ai miei interessi.

Graziana ha detto...

errata corrige: e di alimentare i miei interessi (scrivo sempre d' impulso, come se parlassi, ma considerando che abbiamo anche visitatori stranieri, preferisco puntualizzare)

Carlo lo spoltorese ha detto...

Tra qualche mese chiuderò i miei primi quarant'anni, terrò molto a mente questi versi. Ho iniziato la ricerca del disegno, ma quando penso di averlo trovato scopro che non è il mio.

GrazieGraziana

Graziana ha detto...

Carlo,
la metariflessione è una ricerca-azione continua che secondo me deve permeare la nostra vita perché, è vero, la risposta netta e definitiva forse non ci sarà mai.
Cosa sarebbe però la vita senza il coraggio di operare tentativi? Di sbagliare e riprovare incessantemente?

Mi torna in mente un sermone di un personaggio che porto nel cuore, rende l' idea, indipendentemente dal credo religioso:

La nostra vita è come il cammino di un pellegrino. Una volta vidi uno splendido dipinto, rappresentava un paesaggio di sera. Sulla destra, in lontananza, una fila di colline che sembravano blu nelle brume della sera. Al di sopra di quelle colline, lo splendore del tramonto, le nuvole grigie striate d'argento, d'oro e di porpora. Il paesaggio è una pianura coperta d'erba e d'erica, qua e là le cortecce bianche delle betulle con le foglie gialle perché è autunno. Attraverso il paesaggio scorre una strada che porta a un'alta montagna, molto, molto lontana e, sulla cima della montagna, una città su cui il sole al tramonto getta una luce di gloria. Sulla strada cammina un pellegrino, ha un bastone in mano. Egli sta camminando già da molto tempo ed è stanco. Incontra una donna, una figura in nero che fa pensare alle parole di San Paolo: "Anche se triste, tuttavia sempre lieta.” Quest'angelo di Dio è stato messo lì per incoraggiare il pellegrino e per rispondere alle sue domande; e il pellegrino chiede: 'Questa strada è sempre in salita?'. E la risposta è : 'Sì, fino alla fine'. Il pellegrino chiede ancora: 'Il viaggio durerà tutto il giorno?'. E la risposta è: 'Da mattina fino a sera, amico mio”. E il pellegrino continua la sua strada, triste eppur sempre lieto. Vincent Van Gogh