martedì 21 agosto 2007

Arsura


L'immagine che vedete è la Rocca Calascio tanto amata dai frequentatori di questo blog (dopo soli 10 anni sono riuscito a tornarci!).
Venerdì scorso mentre scattavo questa foto ho pensato a voi amici del blog (con i quali mi scuso per la mia ennesima prolungata assenza). Ho pensato a quante volte abbiamo denunciato gli attentati alle bellezze naturalistiche che la nostra regione offre; ho constatato come sia facile perdere anche quelle.
Il paesaggio carbonizzato che circonda la splendida chiesetta è un pugno allo stomaco per chi, come me, ha da sempre ammirato il fascino selvaggio di quel luogo.

Vi lascio con una considerazione e un abbozzo di risposta ad uno dei tanti post che sto leggendo e che voglio recuperare commentandoli.
Sceso da Calascio, sono andato a Sulmona percorrendo la piana di Navelli e le svolte di Popoli: osservando agghiacciato tutti quei chilometri di paesaggio post-atomico mi sono detto che non può essere un caso un numero così elevato e diffuso di incendi nella regione, anche in un'annata così arida.
Così come non è un caso che lo scandalo delle acque inquinate abbia fatto scoppiare l'emergenza idrica proprio nel momento di maggior afflusso turistico creando una cassa di risonanza perfetta (altro che periodo in cui tutti sono sonnecchianti in ferie!) per il messaggio che si vuol far passare, ovvero che è meglio comprare l'acqua che bere quella del rubinetto. Forse sono troppo complottista, ma come fare a non pensare che possano esserci dietro i grandi interessi legati alla vendita di acqua in bottiglia? D'altronde ho scoperto che una legge regionale vieta il rimboschimento dopo gli incendi perché c'è speculazione anche lì, come l'antica leggenda dei carrozzieri che sfasciavano le macchine di notte per farsi pagare per sistemarle di giorno...

Fame di fama è tornato, salute compari!

2 commenti:

epursimuove ha detto...

Ben tornato, quel paesaggio "carbonizzato" l'ho visto anchio da quel paese che si intravvede sullo sfondo della tua foto, vicino alla macchia di bosco.
Cosa dire ... sono tempi "squallidamete tristi".

Graziana ha detto...

Anch' io ho visto i paesaggi spettrali nel corso di una gita fuori porta a Campo Imperatore.

Non nascondo che ho pianto dietro gli occhiali da sole ... di tanta lussureggiante vegetazione non sono rimasti che scheletri carbonizzati. Ma si può essere così ottusi?!

Come non capire che non c' è interesse che tenga di fronte a un danno ecologico del genere!?! ...
Come ci si può accontentare di osservare l'indice che addita l' astro senza guardare oltre?

Sfogo a parte, ben rivisto!