giovedì 30 agosto 2007

Campionati italiani di vela Pescara 2007, dal campo di regata

Giovedì 30 agosto ore 10,00 mi trovo con un amico a bordo dell'imbarcazione "Santa Rosa", un 15 metri a motore barca dislocante e pesante, che proprio per le sue caratteristiche marinare è stata scelta come barca giuria. Saluto l'armatore Lorello, un amico che mi ha gentilmente invitato, e poco dopo arriva il presidente di giuria, un tipo in gamba che di barche, di mare e di vento dimostrerà a breve di averne da vendere, e poco dopo arriva lo staff del comitato regata.

Ore 10,30 Il "Santa Rosa" molla gli ormeggi e usciamo dal Marina consapevoli che la giornata non promette niente di buono; soffia un garbino bollente e rafficoso, c'è una cappa di umidità che rende l'aria insopportabile, un onda lunga notevole da levante e nel cielo vi è di tutto, nuvole lenticolari, stratocumoli, cirri insomma capiamo subito che oggi la brezza termica non ci sarà.
Ore 11,15 caliamo l'ancora a 2,5 miglia al largo di Francavilla (zona alento) e alle 12,00 finalmente si alza l'intellingenza per l'inizio delle procedure di partenza; ma il garbino, e chi va per mare lo sa benissimo, è un vento infido imprevedibile che gioca un tira e molla sia in intensità che in direzione rendendo complicato il lavoro del comitato regata e infatti poco dopo la procedura viene annullata e rinviata.
Ne approfittiamo per mangiare qualcosa a bordo, e con vero piacere noto che viene servita un'ottima caprese occompagnata da un fiadone e del buon vino, poi per concludere un cocomero bello fresco.

Ore 14,10 si ricomincia e questa volta la procedura non viene annullata, e alla partenza c'è un vento da sud/sudovest di circa 18/20 nodi con raffiche, le barche si allineano tra la nostra barca e la boa di partenza ed è un vero spettacolo vedere la tensione e la concentrazione dei regatanti in condizioni davvero difficili. Le barche volano velocissime di bolina, e poco dopo il vento miete le prime vittime al giro di boa e soprattutto successivamente al cancello di poppa dove alcune imbarcazioni si ritrovano con lo spinn incaramellato e bloccato sullo strallo. Nel frattempo il vento è aumentato di intensità e la prova termina in un tempo quasi record con soli circa 40 minuti. Noto con piacere che la barca pescarese My Way dell'armatore Arlini è arrivata seconda.

Ore 16,00 ci si prepara per la seconda prova, il vento è calato ma il caldo è insopportabile, presso la nostra barca passono molte imbarcazioni chiedendo disperatamente bottiglie d'acqua da bere che noi prontamente elargiamo. Il vento sempre infido improvvisamente crolla, resta l'onda lunga e fastidiosa e così il presidente di guria dopo una riflessione di alcuni minuti, giustamente decide per il rientro.

Una lunga giornata trascorsa in mare tra barche bellissime armate fino ai denti per una sfida velica avvincente, barche che tentano di "domare la natura" chiaramente entro certi limiti, una bella sperienza da ripetere.

2 commenti:

Carlo lo spoltorese ha detto...

Ti invidio la giornata!!!!!
Ma..............
Purtroppo la vela rimane uno sport D'elite, e veramente proibitivo!!!!

Un pò come tutte le cose di mare, che fino a qualche anno fa erano per i più poveri ed invece oggi sono SOLO per i più ricchi!!!
(Es. baccalà, pesce ecc.)

epursimuove ha detto...

Una semplice deriva come la mia (un 470 usato +- 2000,00 € il costo) e poi un posto sulla spiaggia al prezzo di un ombrellone e proverai a tentare di domare le forze della natura e sentirti un tutt'uno con esso)