martedì 11 settembre 2007

Il postino XXVI

I fratelli tornarono a casa di Ettore frastornati. Ettore in silenzio preparò la valigia, mentre Antonio restò un'ora a parlare con la sua agenzia. Mangiarono due panini in un silenzio irreale, e improvvisamente squillò il telefono: "Pronto, sono Gasparre, sono triste e felice allo stesso tempo per voi, ho saputo della storia, ho cercato di fare il possibile per voi, Mantru vi aspetterà all'aeroporto, non preoccupatevi anzi dovreste essere felici. Non so se avete notato ma i vostri nuovi passaporti sono norvegesi, i vostri nomi sono gli stessi di prima solo il vostro cognome è cambiato"...la telefonata fini cosi.
Ettore e Antonio, in un silenzio immondo andarono a Roma e presero l'aereo per il Congo. Durante il viaggio Ettore tremava dalla paura, non aveva mai lasciato la sua città, mai preso un aereo, mai viaggiato, non conosceva nessun' altra lingua...fra le nuvole Ettore si sentiva morire, si chiese se fosse giunta l'ora di salire sempre più in alto nel cielo e scomparire.
Antonio invece era emozionato, aveva viaggiato tanto ed era abituato a cambiare vita di frequente, ma questa volta non era temporaneo il cambiamento ma poteva essere lungo e questo lo eccitava ancora di più.
Quando l'aereo atterrò in Congo, Ettore sorrise per la prima volta, si accorse che era ancora vivo e ringraziò il cielo. Appena usciti dall'aereo un vento caldo e umido sconvolse i loro deboli corpi provati da tanta fatica, subito si presentarono due uomini altissimi e nerissimi in uniforme: Signor Ettore e Antonio, esclamò un poliziotto, benvenuti in Congo... seguiteci...non avete bisogno di passare per la dogana, vi accompagniamo da Mantru che è fuori con la jeep che vi aspetta. Uscirono dall'aeroporto, e videro qualcosa di "impressionante" che fece ridere a crepapelle Ettore:
Un uomo nerissimo e bassino, indossava una maglietta del Pescara calcio e un cappellino da marinaio, un paio di bermuda celesti e degli infradito. Era Mantru che esclamò in perfetto pescarese: "ragazzi benvenuti in Congo, andiamoci a fare una birra......"

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