martedì 2 ottobre 2007

Abruzzo attaccato

Dopo gli incendi, dopo l'inquinamento dei pozzi leggo con le lacrime nel cuore l'avvelenamento di diversi orsi marsicani. Sono andato a leggere nel sito del WWF maggiori dettagli ma non ne sono stato capace, poiché ho visto che molti altri animali hanno subito la stessa sorte degli orsi, e preso dalla rabbia ho smesso di leggere e iniziato a scrivere.
E' un attacco. Attacco di imbecilli, attacco contro la Natura che in questa regione ha fatto molto più di noi. Attacco contro la nostra maggiore ricchezza, contro la nostra storia, contro il nostro essere abruzzesi. Bisogna fermare questi criminali. Non è possibile accettare questo come atti isolati e "casuali". Se non riusciamo a proteggere il nostro territorio e i suoi indifesi abitanti, significa che stiamo messi veramente male. Dovremmo essere indignati, dovremmo agire e subito. Non conosco nessun abruzzese che non ami la nostra terra, che non si sente a casa quando viaggiando da Roma inizia a vedere le montagne, le nostre montagne. Proprio oggi ho visto uno stralcio di documentario su una popolazione del sud della Cina....c'era un anziano signore deriso da tutti i suoi concittadini perchè si ostinava a suonare uno strumento tradizionale, anche le figlie (3) lo prendevano in giro. Stiamo nel 21° secolo e tu pensi ancora a suonare quell'antico strumento!
Deluso andò in montagna con lo strumento, invocando il padre e i suoi avi, cercando di suonare per loro e di ottenere qualche segnale da loro. Piangeva e si disperava, in ginocchio chiedeva per quale motivo il padre in punto di morte gli disse di continuare a suonare.
Deluso , prese lo strumento e lo distrusse, scomparendo nel bosco, imprecando.
Il documentario fini cosi.
Cerchiamo insieme di non distruggere quello che i nostri padri ci hanno lasciato.
Anzi formiamo un'orchestra.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il titolo del post mi pare un po' "eccessivo"...
Proviamo a metterci nei panni di chi abita e vive tutti i giorni in mezzo alle montagne, in qualche paesino magari; qualche giorno fa una donna uscendo di casa a Castelvecchio Subequo si è trovata di fronte un branco di 10-15 cinghiali che l'hanno aggredita, è caduta rompendosi una gamba, mi pare. Per non parlare dei danni che gli stessi fanno all'agricoltura. Sempre qualche giorno fa abbiamo visto le immagini di un orso aggirarsi per le strade di Scanno mi pare; certo spaventato fuggiva, ma se nella fuga o nel girovagare si trova di fronte una persona poi come la mettiamo? Ci sono i rimborsi mi dirai, ma intanto chi ha subito il danno se lo tiene! Questi sono solo due esempi ma di sicuro non isolati e quando si ripetono con regolarità tutti i mesi, tutti gli anni, può essere che qualcuno esasperato che vive in quei luoghi, arrivi a queste soluzioni estreme, certo crudele e da condannare ma prima di gridare allo scandalo proverei a dare uno sguardo in un'altra direzione, magari c'è un altro punto di vista.
Non dimentichiamo poi che è stato l'"uomo" a ripopolare le nostre montagne con i cinghiali pur conoscendo la loro prolificità a discapito di altre specie, magari più adatte allo scopo.

fraNcesco ha detto...

In ogni caso, il titolo del mio post comprende anche le altre "disavventure" della nostra Natura.Se la vuoi vedere dal punto di vista economico credo che sia anche un grande danno per gli stessi abitanti, visto che i turisti vengono sopratutto da queste parti per vivere la Natura.