venerdì 23 maggio 2008

Il nostro futuro? O il nostro presente?

mercoledì 21 maggio 2008

Jovanotti - La Gente Della Notte

La Notte


Il sole scomparso, la vista che si appanna. Salgono le stelle nel cielo ed è subito notte.
La notte ha un grande vantaggio, permette di riposarsi e di aspettare un giorno nuovo.
La notte è sempre stata sinonimo di buio, mancanza di luce, metaforicamente la notte è la noia, la tristezza, la mancanza di idee...insomma la notte metaforicamente è negativa.
Non si vede nulla se non si hanno luci o molto poco... la notte è fatta per pensare, per riposarsi per organizzare un nuovo giorno.
In Italia la notte è perenne...si vive di notte e non si pensa , non si riposa e non si migliora.
La notte italiana è una notte di 24 ore. Il sole tanto cantato dai nostri vecchi cantautori, è una metafora. Non si aspetta più il nuovo giorno, il nuovo giorno potrà essere solo più brutto del precedente. Si vive, la notte, si aspetta la notte per uscire e divertirsi, si aspetta il weekend per viverla fino alla fine, fino all'alba...fino a quando il sole di un nuovo giorno rispunta nel mare. Ma a quel punto, l'Italia va a dormire, del nuovo giorno ne abbiamo piene le tasche.
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Il Gioco

Prediletto dai bambini, a volte, anzi molto spesso, è amato anche dagli adulti.
Il gioco rappresenta uno svago, un passatempo, un liberare la mente dai problemi e dallo stress quotidiano. L'Italia è un paese di giocatori: si gioca a carte, si gioca in televisione, per strada...ovunque. Nel gioco vero e proprio non si vince e non si perde, si gioca per passione e per divertimento. Ma il ìl Gioco è un'altra cosa, è la novità del 2008. Il Gioco per eccellenza.
Il Gioco ha delle semplici regole ed è molto divertente.
Il Gioco si può riassumere brevemente così: Tu fai quello che vuoi, e io ti imito. Tu decidi di andare a pescare, e ci vai, e io faccio finta che a pescare tu non andrai. Non ha importanza se alla fine tu a pescare ci vai o meno, l'importante è che io discuto, parlo,ragiono se tu a pescare andrai.
Il Gioco dell'ombra. Il Gioco politico. Ombra al quadrato.

lunedì 19 maggio 2008

GOMORRA

Gomorra, film che ha sconcertato il pubblico di Cannes e da cui ci si aspetta una denuncia che non c'è. Girato molto bene, con un bel movimento della macchina da presa, dalle inquadrature appicicaticce sulle nuche grasse dei camorristi, ad un bell'uso del grandangolo, è un susseguirsi di colpi allo stomaco. T'immerge in un mondo altro. Ti fa vedere come i ragazzi, in ambienti che richiamano il Libano o l'Afganistan, vengano arruolati e come non sia possibile sfuggire al potere dei clan. Ti spiega che c'è una rete di mutuo soccorso per le famiglie dei carcerati fedeli, lo schifo delle discariche di materiali tossici... le guerre intestine.
Ma non indaga mai sul perché, rimane entro i confini apparentemente impenetrabili di Scampia e non allude agli agganci esterni, che devono esserci se un tale micromondo impemeabile sopravvive da sempre e continua a far girare tanti soldi.
L'unico squarcio verso il mondo esterno è lo sguardo spaurito di un poliziotto, alla fine.

giovedì 15 maggio 2008

Il cielo2



Si può non essere zerofolli ... il testo musicale veicolato da questo video, è semplicemente un' altra interpretazione del cielo...Avrei voluto farne un commento piuttosto che un nuovo post, ma il codice non mi risponde ...

lunedì 12 maggio 2008

avventure e motti

Non mi piace riempire formulari o schedari (nemmeno assegni o altro, in verità...), mi sembra di dover sottostare ad un pensiero altrui, che ha deciso cosa chiedermi e come chiedermelo e le risposte mi appaiono sempre come incatenate ....per cui, dato che io qualcosa so di voi, ma voi, immagino, poco di me, dedico questo mio primo post ad un motto che ultimamente mi sta guidando nell'avventura della vita. È in latino: LENTIUS, PRUFUNDIUS, SUAVIUS. Era di un politico gandhiano della mia terra d'origine (l'Alto Adige..niente ricette abruzzesi, quindi!!!!), morto suicida ormai vent'anni fa, Alexander Langer. Aveva lavorato molto per l'integrazione culturale delle diverse etnie delle regione, che si davano battaglia arrivando a situazioni e comportamenti che sfioravano il ridicolo.

Il motto (più lentamente, più profondamente, più dolcemente) è vagamente orientale, ma presuppone un'azione decisa e costante anche se dolce e saggia. Io ovviamente non sono niente di tutto ciò... sono sanguigna e arzigogolata....ma aspiro a diventarlo!!!!


saluti

marica


Nuovo ingresso

Marica si è unita a noi. Un benvenuto dal sottoscritto...che porti una ventata di novità e un ulteriore tocco femminile al blog....a presto.

giovedì 8 maggio 2008

Il cielo

Il cielo non è per tutti. Ognuno lo può guardare , ognuno lo può osservare ma è sempre cosi distante. Certo, si può volare...ma è solo una illusione esserci dentro...sopra c'è sempre il cielo.
Il cielo è per tutti se si pensa che non lo sia.
Alcuni vanno prima, alcuni vanno dopo,alcuni non ci vanno. L'importante è andarci o meno...preparati.

giovedì 1 maggio 2008

Il Primo Maggio e ...
















... le "Virtù teramane"(ma non solo)


Per il mondo rurale abruzzese, il mese di aprile decretava la fine effettiva dell' inverno e il Primo Maggio l' apertura della bella stagione; non da un punto di vista astronomico, ma da un punto di vista più pragmatico, riferito alle risorse alimentari.
La fine di aprile era preposta alla pulizia delle dispense, in tutti i sensi. I residui della stagione invernale (legumi e cereali), lungi dall' essere spazzati, venivano sapientemente cucinati separatamente, rispettando i tempi di cottura di ciascuno e poi sapientemente mescolati alle primizie della bella stagione, in un tripudio di sapori, per essere consumati il Primo Maggio. -

I miei ricordi di bambina, vanno agli scambi che le massaie si facevano per rendere il più possibile variegato quel piatto, anche nei vari formati di pasta comprata. Il risultato era una squisitezza, non un pappone amorfo!

Il teramano ha coltivato questa tradizione nei passaggi generazionali ed oggi la consumazione è un rito che rafforza i vincoli parentali ed amicali ancorché occasione di allegra convivialità. Le varietà sono molteplici, ma il denominatore comune è il sette
Sette sono i tipi di legumi, sette le verdure, sette le erbe aromatiche, sette i tipi di carne, sette i formati di pasta ...Tutto secondo i propri tempi di cottura, senza mai assemblarli se non dopo la preparazione. Sette è un numero fortemente simbolico: sette i cieli dell' antichità, sette i vizi capitali, sette i colori dell' iride ...

Perché mai le virtu?
Io darei una duplice spiegazione: La virtù dell' amorevole pazienza di chi cucina e la virtù del duro lavoro dei campi da cui la maggior parte degli ingredienti proviene.

E per coloro che non si sentissero ancorati al filone della tradizione contadina?
C' è un menu alternativo e comodo che favorisce la vita all' aperto, tutti uniti, magari in spiaggia, per i pescaresi, considerata la bella giornata che si profila.

Buon Primo Maggio!