mercoledì 21 maggio 2008

La Notte


Il sole scomparso, la vista che si appanna. Salgono le stelle nel cielo ed è subito notte.
La notte ha un grande vantaggio, permette di riposarsi e di aspettare un giorno nuovo.
La notte è sempre stata sinonimo di buio, mancanza di luce, metaforicamente la notte è la noia, la tristezza, la mancanza di idee...insomma la notte metaforicamente è negativa.
Non si vede nulla se non si hanno luci o molto poco... la notte è fatta per pensare, per riposarsi per organizzare un nuovo giorno.
In Italia la notte è perenne...si vive di notte e non si pensa , non si riposa e non si migliora.
La notte italiana è una notte di 24 ore. Il sole tanto cantato dai nostri vecchi cantautori, è una metafora. Non si aspetta più il nuovo giorno, il nuovo giorno potrà essere solo più brutto del precedente. Si vive, la notte, si aspetta la notte per uscire e divertirsi, si aspetta il weekend per viverla fino alla fine, fino all'alba...fino a quando il sole di un nuovo giorno rispunta nel mare. Ma a quel punto, l'Italia va a dormire, del nuovo giorno ne abbiamo piene le tasche.
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1 commento:

marica ha detto...

Una considerazione “depressa” direi. Ma, in linea di massima, concordo. La notte è fatta per il riposo dal giorno, e il giorno per realizzare il pensiero elaborato nelle ore notturne. Sotto un cielo notturno i pensieri viaggiano liberi, le stelle li rimandano più limpidi, sicuri. Sotto il cielo notturno i sogni si definiscono a nostra insaputa, viaggiano dalle profondità dell' essere per poi materializzarsi nel giorno in uno sguardo diverso, in un sorriso, in un pensiero fugace. Come dici tu, la notte però può essere anche l'ombra, il negativo, l'assenza. Troppo spesso l'assenza di consapevolezza, la voglia di divertirsi che perde la capacità di divertimento, di gioco, di vero svago. A me piace la notte quando è silenziosa, quando si espande maestosa su noi piccoli esseri inquieti. Le notti veloci, alla ricerca del divertimento a tutti i costi, dello sfogo....hanno senso se sono momenti estemporanei, carnevali dell'anima. Se diventano un obbligo, un modo di vivere, annullano lo splendore del giorno, che risulterà un ammasso d'immondizia nauseabonda.