Quando ero un'adolescente, si era in piena guerra fredda, s'immaginavano mani incerte su bottoni rossi che avrebbero dato inizio alla fine del mondo e libri e film davano corpo alla paura generalizzata della fine dell'umanità, a superstiti che vagavano come zombie in lande desolate ed inquinate. Poi abbiamo figliato, ci siamo innamorati, abbiamo fatto progetti... Ora siamo vaccinati, i ghiacci continuano a sciogliersi, le stesse mani incerte hanno sorelle e fratelli in giro per i mondo, gli uomini al governo continuano a pensare al loro orticello senza nemmeno far finta di essere a servizio della comunità....insomma, stiamo correndo verso la fine con una coscienza più assonnata, o forse semplicemente più persa dietro l'ultima uscita Nintendo o ”hobby” di turno.
Quattro interi giorni senz'acqua, mi hanno fatto pensare. Nessun problema ovviamente, ci si arrangia, s'impara ad economizzare, si studiano soluzioni che ti fanno sentire intelligente e capace, si gioca e, poi, si racconta ai ragazzini di quando le comodità (ed io sono una particolarmente spartana) non c'erano, di quando si scaldava l'acqua per il bagno, e si andava a prenderla al pozzo, di quando non si rifiutava il cibo perché non di proprio gusto, di quando ogni cosa era guadagnata, costruita e, quindi, assaporata.
Di quando l'acqua era un dono di natura.
Comunque scrivo questo per mettermi alla prova: chissà se tra un mese, alcune delle accortezze che ho sperimentato per risparmiare acqua saranno diventate sane abitudini, condivise serenamente con i miei cari, o se schiaccerò l'ennesimo sonnellino....
lunedì 6 ottobre 2008
CHIARE FRESCHE DOLCI ACQUE
Etichetta: *marica
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2 commenti:
A volte penso che almeno una volta nella vita dovremmo fare un pellegrinaggio, ma anzichè in qualche luogo santo, dovremmo andare in orbita nello spazio, che forse non è meno sacro di tanti altri luoghi noti; da lassù vedremmo che l'esistenza tribolata dell'umanità si svolge su "un'astronave" tutto sommato neanche tanto grande e che prima o poi con questo andazzo avrà un'avaria irreparabile!!!!!
Del resto, proprio da una prospettiva cosmica, il tempo come noi lo viviamo è davvero un bruscolino, la terra e tutto il nostro sistema viaggia inesorabile verso la fine. E chissà nuovi inimmaginabili inizi...
Certo che noi vogliamo correre più veloce del tempo, a volte....e ci servono le "batoste" per rallentare. Per goderci il presente senza ipotecare il futuro prossimo!
Ma tutto ha un inizio e una fine, magari anche la nostra umanissima immaturità.
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