martedì 27 febbraio 2007

TEMPESTA


Sono un velista amatoriale, uno di quelli che esce in mare per passione, sono anche figlio di marinai da diverse generazioni, e da ragazzo, terminati gli studi (Nautici) e il militare in Marina, per circa due anni ho fatto il pescatore con un grosso peschereccio di 22 metri, il quale se non beccava un forza sette non rientrava.

Ricordo una volta che beccammo la burrasca nel centro dell'adriatico a 40 miglia dalla costa, e salpammo per rientrare. Quel giorno però la burrasca ad un certo punto cominciò a diminuire e decidemmo di continuare a pescare.
Calammo le reti ed io andai a riposare nella cuccetta; dopo circa mezz'ora mi svegliai di soprassalto per una testata che diedi sul lato della cuccetta, la barca andava contro mare e il beccheggio era tanto violento che letteralmente mi sollevava dalla cuccetta. Mi alzai preoccupato, andai nella plancia e chiesi al Comandante, mio padre, cosa stava accadendo: lui mi spiegò che c'era un vento forza nove, che pescando stavamo guadagnando il "sopravvento" per poi poter rientrare con la tempesta in poppa.

Ricordo come fosse ora quando salpammo le reti con il mare in tempesta, in piena notte, con la luna che consentiva di vedere onde grandi come colline, che sollevavano la barca per metri e poi giu come un enorme altalena, ricordo la tensione e l'adrenalina che c'era, quei gesti fatti decine di volte al giorno, ma che in quella circostanza la concentrazione era assoluta, perchè sapevi che un errore poteva costare caro all'equipaggio.
Poi dopo ore di navigazione, con la barca che con le onde in poppa andava perfino in planata, rientrammo felici in porto.

A distanza di tanti anni la cosa che maggiormente ricordo, è la sensazione mia e dell'equipaggio, che le nostre vite erano affidate al comandante, e che con mio padre, eravamo in buone mani.
Io sono diplomato Nautico, lavoro da 18 anni in una moderna struttura, seguo con passione diverse materie legate alla navigazione, mentre mio padre è quasi un'analfabeta, ma in verità in mezzo ad una tempesta, io preferirei Lui a molti professori del mare conosciuti nella mia vita professionale.

2 commenti:

Carlo lo spoltorese ha detto...

Grande lezione pardon lezioni di vita.
Purtroppo la società contemporanea non le approva!!! Anzi fa di tutto per ribaltarle e ci riesce con successo!!!! E noi come facciamo? riprendo le tue parole
..."ma che in quella circostanza la concentrazione era assoluta, perchè sapevi che un errore poteva costare caro all'equipaggio".......
Quindi fai del tuo meglio per far si che chi ci circonda non affondi ancehe se intorno abbiamo (ormai)...."molti professori del mare "

Auguri per il tuo compleanno Eppur si muove

fraNcesco ha detto...

Il tuo post mi ha molto colpito. Sono certo che tuo padre sia maestro anche quando il tempo è bello oppure quando non si naviga, auguri di nuovo epursimuove