martedì 6 marzo 2007

Ricetta a lungo termine!!!!!


Questa è l'ultima ricetta della settimana.
Il nome è "Scapece alla vastese"
Ingredienti:
un chilo e mezzo di pesce, da taglio (razza o palombo), un litro di buon aceto bianco, fili di zafferano di Prata D'ansidonia, un poco di farina bianca , un poco di farina di granoturco, olio extravergine d'oliva, sale.
Preparazione:
la parola scapece si fa derivare dal latino “esca apicie”, salsa di apicio. per la preparazione, pulire bene il pesce e tagliarlo a pezzi regolari, infarinarlo leggermente e farlo dorare in padella, in olio bollente; di mano in mano che si tolgono dalla padella, appoggiare i pezzi di pesce su carta da macellaio per far assorbire l'eccesso di unto e salarli. scaldare l'aceto in una pentola non metallica; preparare lo zafferano facendo seccare i fili (si può adoperare, a questo scopo, un cucchiaio scaldato al fuoco) e poi tritandoli. versare lo zafferano tritato nell'aceto bollente, tolto però dal fuoco. disporre i pezzi di pesce fritto, a strati, in un vaso o in una pentola di coccio e versarvi sopra la miscela di aceto e zafferano, in modo da ricoprirli completamente. il pesce è eccellente dopo una giornata di marinatura; si serve sgocciolato, come antipasto. adoperando un buon aceto forte, lo “scapece” si conserva per venti-trenta giorni.
Vorrei farvi notare che:
-Tutti gli ingredienti sono abruzzesi d.o.c.
-Lo zafferano prodotto di montagna sposa il pesce!!!!! Non parliamo di mare-monti!!!!
-Lo zafferano non è il pregiatissimo di Navelli, ma di un paesino vicino Prata d'ansidonia
-L'aceto bianco di eccellente qualità si ottiene dal trebbiano e malvasia (vitigni autoctoni abruzzesi)
-L'olio extravergine di oliva non si discute il nostro è il migliore fidatevi!!!!
P.S. Questa ricetta caro Eppursimuove è patrimonio della marineria vastese, infatti essendo più giovane di quella pescarese avevano imbarcazioni più nuove (di paranze a vela neppure l'ombra)che rimanevano molti giorni in mare ed imbarcavono chili di questa pietanza che si conserva perfettamente.

5 commenti:

epursimuove ha detto...

Mi sa che devo darmi na "mossa", se no fra un po non avrò di che parlare.
Hai ragione sulle marinerie, le piu' antiche d'abruzzo sono quelle pescarese e di silvi, che pur non non avendo porti vanta un'antica tradizione.
In ogni caso le famiglie storiche dei pescatori in Abruzzo provengono in origine da San Benedetto, la più antica marineria del centro adriatico, che in passato ha formato "colonie" nelle attuali marinerie abruzzesi.

fraNcesco ha detto...

Visto che il mare è amato da tutti noi, vi consiglio di visitare un sito: http://www.mareinitaly.it/

Enjoy it

Fame di fama ha detto...

Sottoscrivo pienamente le note dello Spoltorese.
In particolare, è ora di smetterla con l'espressione mare-monti (che mi fa venire il mal di mare) e continuare a sostenere il nostro olio. Abito da poco in una delle capitali dell'olio abruzzese, e quindi mondiali (Cerratina, frazione di Pianella, N.d.R.). I nostri vicini per accoglierci ci hanno portato 5 litri d'olio prodotto da loro... Vi faccio immaginare le reazioni di quelli ai quali l'abbiamo fatto provare sulle bruschette!

epursimuove ha detto...

Non riuscivo a capire bene la foto, solo ora ci ho fatto caso con attenzione,si tratta sicuramente di una torpedine, da noi chiamata "trimmule", quelle che emettono scariche elettriche, haimè ormai diventata rarissima.

epursimuove ha detto...

Forse può essere anche un pastinaca,"l'urchie" con coda armata di potente pungiglione pericoloso.