giovedì 19 aprile 2007

Senegal...Quarta puntata


Venerdì 30/03/2007
La sveglia inesorabilmente trilla, la giornata è piena di appuntamenti.
Il primo: andiamo a visitare una “fabbrica”, creata e gestita da sole donne, essa si occupa della trasformazione di arachidi, mais e miglio. L’ambiente è sano, ma le attrezzature risalgono a prima della II guerra mondiale. Tutto è fatto a mano senza criterio organizzativo, il packaging è scadente, l’igiene nella trasformazione è inesistente, in ogni caso funziona e lavora. La presidente ci espone i problemi: mancanza di una vettura al fine di andare nei mercati dei diversi paesi, mancanza di Packaging, alte spese di gestione.
Detto tra noi sono contento perché non ha visto bambini lavorare!!!!! Anche per questo motivo o forse SOLO per questo motivo promettiamo loro che avremmo provveduto ad inviare delle bustine di plastica stampate con il nome della ditta, il peso ed il contenuto.

Come secondo appuntamento: visitiamo una cassa di credito cooperativo fondato da donne, io e la “farmacista” abbiamo una impressione non positiva, i fondi per iniziare furono forniti da una ONG olandese, in cambio cosa avranno mai voluto?
Riesco solo a capire che gli sono stati assegnati diversi ettari di terreno….per farne cosa?

Finito questo incontro andiamo a pranzo, nel pomeriggio avremmo visitato l’ospedale.

L’ospedale, una struttura pulitissima, ci riceve il medico e dà alcuni numeri: 4 medici per 100000 (centomila) persone!!!!!!!, i mezzi sono pochissimi e sulla porta c’è il divieto di stretta di mano,
si avete capito bene
divieto di stretta di mano a causa del colera che sta esplodendo in alcune isole.
L’ospedale necessita di tante piccole cose da un cospicuo numero di termometri all’apparecchiatura per misurare la glicemia per i diabetici, farmaci, garze, cerotti … ecc. ecc. ecc. ecc.

Dopo l’ospedale facciamo visita all’liceo tecnico per donne, insegnano alle ragazze come cucinare, e cucire. Hanno bisogno di tutto, dalla macchina per cucire (attualmente ne hanno una per 20 ragazze), al fornello per cucinare, alle posate per mangiare. Purtroppo le altre cooperazioni hanno donato loro dei vecchi computer IBM atti a far………… nulla.
Un’altra ragione dell’esistenza della scuola è quella di levare le giovani ragazze dalla strada, o meglio dalle strade Europee (chi vuol capire capisca, non voglio usare un termine che quantomeno offenderebbe la grandissima dignità, onestà e personalità delle donne Senegalesi).

Finalmente arriva la fine della giornata, si cena tutti insieme, e…. il resto alla prossima puntata.

Le nostre impressioni:
Altre cooperazioni hanno dato loro solo ciò che era NON riciclabile nella “civile Europa”.
La scuola femminile và aiutata.
La fabbrica và sponsorizzata.
La banca non ci dà garanzie di affidabilità.
Ancora una volta senza donne non si andrebbe avanti.

2 commenti:

epursimuove ha detto...

Nel leggere le tue puntate senegalesi, si nota l'oganizzazione curata e l'agenda ricca di impegni, segno che avete dedicato a questo viaggio molto tempo e risorse.
Mi piacerebbe molto se qualche giorno ci riviediamo e mi parli più approfonditamente di queste cose.
Non ti nascondo che mi sento un po calamitato da queste esperienze e vorrei conoscerle meglio.

Carlo lo spoltorese ha detto...

Epursimuove
La prossima volta che ci rivedremo prepara le orecchie !!!!!!! Ascolterai per parecchio, l'organizzazione degli appuntamenti è stata fatta in cooperazione tra me e un senegalese residente, il resto te lo dirò a voce!!!!!
In ogni caso Se qualche lettore o lettrice in possesso dei vaccini richiesti volesse venire con noi in Ottobre è ben accetto.
Ciao