lunedì 23 aprile 2007

Senegal....quinta puntata


Sabato 31/03/2007

La sveglia non trilla come al solito. Dormiamo qualche minuto in più!!!!!! Il traghetto per guadare il fiume partirà alle 9.30, abbiamo tempo. La mia mente è combattuta, vorrei restare qualche altro giorno, mi mancano alcuni pezzi, devo capire!!!!!!!
Cosa? Mi chiederete.
E’ presto detto, quando loro verranno a farci visita faremo vedere loro solo il meglio, quindi, penso loro mi avranno fatto vedere solo il meglio, figuriamoci il peggio !!!! Dico al mio amico Mamadoue che voglio restare, lui mi guarda e mi dice: Carlo, so quello che pensi, ma, puoi fare di più stando in Europa che non restando qui, sii contento di quello che hai visto e fatto, lavoreremo insieme per tornare in Ottobre e continuare il lavoro iniziato.
Sia pur a malincuore mi convinco.
Fatta colazione ripartiamo alla volta di Dakar, questa volta il viaggio è diverso, osserviamo ciò che ci circonda con occhi diversi, si percepiscono dei particolari che all’andata non avevamo osservato. Il traffico nella direzione opposta è incredibile, poi scopriremo che tutti stanno tornando a casa per il Natale islamico che appunto cade il 31 Marzo.Vediamo furgoni carichi di persone fin sopra il tetto, tutti sono contenti di tornare nel proprio paese a festeggiare, in molti hanno dei piccoli doni da dare ai bambini, il dono principale è una piccola bustina di plastica trasparente, con all’interno tre o quattro grossi mandarini. Il mio pensiero và immediatamente al nostro Natale, inizio a comprendere appieno il termine “Natale consumistico”!!!!! Mamadoue mi dice che i bimbi sono contentissimi di ricevere mandarini!!!!
Eh si altro che videogame o l’ultimo esemplare della bambola che fa il “ruttino”!!!! Verso le 14,30 ci fermiamo a mangiare un piatto di cous-cous con il pesce, poi ripartiamo. Il caldo in macchina è alto, ma finalmente arriviamo a Dakar e la brezza dell’oceano mitiga un po’ la calura.
L’hotel è lo stesso dell’andata, in un villaggio di pescatori adiacente all’oceano.
La stanchezza è tanta, mi sdraio sul letto, i pensieri mi assalgono, mi alzo e vado a passeggiare in riva all’oceano.
I pensieri mi sfuggono, è la prima volta che non riesco a concentrarmi, o meglio, non riesco a finalizzare i miei pensieri. Da lontano sento i festeggiamenti del Natale, com’è diverso dal nostro 24 Dicembre sera!!!!!! Torno indietro ed incontro un pescatore che parla un po’ italiano, è stato a Brescia per 10 anni come clandestino, ha messo da parte i soldi per comprare un banchetto e vendere il pesce, è contento di parlare in italiano con me. La prima cosa che chiede è : hai visto come è diverso il Natale? L’ho visto sì penso in mente mia!!!!! Poi continua dicendo: domani vai al mercato di Dakar troverai tante cose belle per la tua famiglia.
Sicuramente andremo al mercato,
ma altrettanto sicuramente andrò all’isola di Groe, si proprio quella dove c’è “Porta
dell’inferno”.
P.S. La porta dell’inferno era la banchina da dove partivano le navi cariche di schiavi

2 commenti:

Fame di fama ha detto...

Da anni mi sento dare del rude insensibile quando uso un po' di sarcasmo per evidenziare le assurdità del Natale consumistico...
Questo post mi aiuta a contenere un po' la crisi d'identità che tentano di farmi venire.

epursimuove ha detto...

appena letto... non so cosa scrivere... la mia mente vaga dappertutto.
Ancora una volta mi sento proprio un ignorante, non sapevo nulla del 31 marzo per l'islam e penso a quante volte sull'Africa ho girato il mio sguardo altrove.