Sto facendo un minestrone.
La pentola si trova nella mia testa e dentro ci sono parecchi ingredienti: alcuni dolci, altri più aspri, ma tutti
comunque succulenti, tutti che mi mettono una voglia matta d'affondarci i denti.
Leggo delle incredibili avventure senegalesi dello Spoltorese e resto spiazzato rendendomi conto di quanto siano alti i confini mentali che ci costruiamo per impedirci di vedere ciò a cui non vogliamo neppure pensare.
Questi altissimi muri artificiali si sgretolano dolorosamente e in silenzio appena qualcuno ci costringe a mettere il naso al di là del muro...
Colgo la voglia di fraNcesco di capire e spiegarsi le contraddizioni brasiliane, strette tra estrema passionalità ed eterna rassegnazione.
Gusto il rapporto che Epursimuove ha instaurato con il mare e le forze della natura in generale: è bravissimo nel suo intento di trasferircelo, ma noto che i suoi legami più intimi e profondi rimarranno sempre suoi, com'è giusto che sia.
Vivo un'esperienza diversa dal solito che mi fa incontrare molte persone (un gruppo, è più corretto dire).
E' un'esperienza breve: meno di tre giorni immersi nella natura e, soprattutto, nello stupore della scoperta.
Scopro che siamo tanti soli.
Abbiamo tutti il nostro sistema-orticello che ci orbita intorno composto da famiglia, lavoro, solita cerchia d'amici.
Ma come gli astri che sono legati a formare le galassie, anche noi abbiamo bisogno di trovare altri soli.
Sentiamo la necessità di non farci ingabbiare dal tran-tran quotidiano, di scambiare momenti di vita con chi non appartiene al nostro sistema ma che è simile a noi.
Siamo soli, ma non siamo fatti per star soli.
lunedì 23 aprile 2007
Soli che non sono soli
Etichetta: *Fame di fama, Considerazioni
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2 commenti:
Cuba 20/10/1998
parlando in spiaggia con un vecchio anzi vecchissimo musicista cubano mi disse:
"Carlito, la solitudine è la mammella del saggio"
Non sò se sia giusto o meno credo pero che:
E' giusto costruire in compagnia, è giusto divertirsi in compagnia, è giusto piangere in compagnia.
è giusto esser stati creati per non essere soli ma...........
riflettere, pensare, guardare , abbandonarsi ai propri sogni da soli su di uno scoglio o in vetta ad una montagna è un:
diritto,
dovere, ed un piacere che tutti dovrebbere esercitare almeno una volta a settimana.
Caro Spoltorese, ammiro la tua sintesi che ha spiegato molto più direttamente la metafora dei soli che non possono star soli.
Sì, abbiamo tutti bisogno di crearci e alimentare il nostro piccolo sistema solare così come poi abbiamo bisogno di mostrarlo e condividerlo con altri...
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