lunedì 14 maggio 2007

Ape: il ricordo

Instancabile mezzo di trasporto per Lavoratori, la mattina mentre tutta la città dormiva già avevi macinato tanta strada trasportando il pesce dalla ghiacciaia mentre io al caldo cercavo di studiare con il viso pieno di vergogna. Ora le api non le vedo più, non vedo il miele, non provo vergogna se non ho studiato. Immagino il cielo pieno di api, sono sicuro che sono api operaie, sono sicuro che anche ora la mattina presto va ancora in giro per insegnarmi quello che non ho ancora imparato completamente....a portare un ape.

3 commenti:

epursimuove ha detto...

Chi al mattino si alzava alle quattro, tutti i santi giorni, per ficcarsi in una ghiacciaia e caricare l'ape di cassette di pesce, metterci il ghiaccio sopra e poi partire, lo faceva anche per dare un'opportunità diversa ai propri figli.

L'APE era l'emblema del lavoro quotidiano, silenzioso, operoso e rispettoso, e meriterebbe più considerazione di una fiammante Ferrari, che in realtà alla collettività non produce neanche un fico secco, e anche più umile dei lavori quando viene vissuto in questi termini eleva l'umano agire.

sono sicuro che in cielo le API E LE PERSONE CHE CI LAVORAVANO, abbia no maggiore considerazione rispetto a chi da queste parti se la spassava con una "fuoriserie".

Carlo lo spoltorese ha detto...

Non vivevo la prima parte delle api!!! Vivevo la seconda. Mi spiego:
Il Giovedì mattina alle 7,30 un ape con montato sulla cabina un altoparlante arrivava nel mio paese (ora città) ed iniziava la vendita del pesce.
Ricordo perfettamente le due "strane bilance che aveva: una con il piatto ed un alltra con il gancio. La carta con cui veniva avvolto il pesce era marroncino chiaro ma.... non era quella del pane. C'era sempre qualche panocchia in omaggio o qualche "rusciulett" (triglia di scoglio?). Mi sono sempre chiesto:
Per stare a Spoltore alle 7,30 quando si alzavano?
Quando caricavano?
E' risaputo e confermato dalla letteratura scentifica che le api una volta adempiuto il proprio dovere il più delle volte vanno a morire lontano dall'alveare ma....... essendo un forte osservature della natura non ho mai visto delle api morte. Che continuino la loro vita al di là dei nostri confini?

Fame di fama ha detto...

Una volta mi è capitato di scarrozzare per Pescara dei clienti francesi (tanto cari allo Spoltorese).
Alla vista di una "apetta" inorridirono e con la loro malcelata strafottenza attaccarono una filippica sul fatto che in Francia sarebbe inconcepibile mandare in giro simili carrette, pericolose e lente.

Questo è ciò che succede quando non si conosce la storia, quella con la "s" minuscola...