mercoledì 16 maggio 2007

Confessioni di una imbrogliona

Sono una truffatrice, una brava truffatrice.
Oddio, la mia colpa non è così grave: l'imbroglio oggigiorno è un sistema diffusissimo! Fateci caso: uno dei lavori più redditizi è raggirare quante più persone possibile e allo stesso tempo convincerle che stanno acquistando qualcosa che migliora le loro vite...

Qual è la mia tattica? La facilità, la comodità, la portabilità (concetti ormai in grado di scardinare le resistenze di chiunque).
Mi presento con modelli e colori sempre diversi, ma non cambio mai eccessivamente aspetto perché devo essere riconoscibile a colpo d'occhio nel posto in cui svolgo la mia missione. Questi spazi, a loro volta coloratissimi e multiformi, sono i nuovi luoghi di (fugace) ritrovo delle persone: loro attraversano veloci gli ampi corridoi illuminati e io lì cerco di brillare di luce riflessa più delle mie concorrenti affinché scelgano me e comprino la mia truffa.
Loro si portano a casa una bottiglia di plastica che reputano pratica, economica, igienica (!); credono di migliorare così la loro qualità della vita, con un contenitore che una volta finito possono accartocciare e buttare via (alcuni, i più strambi, addirittura mi gettano in cassonetti differenziati!).
Agiscono come se aprire un rubinetto e riempire una brocca sia faticoso.
Non considerano che la plastica di cui sono fatta deriva dal petrolio, di cui peraltro lamentano di essere a corto.
Come dite? Se non ho paura di smascherare la mia truffa parlando così? No, non c'è problema: le cose che sto dicendo le sanno tutti e il consumo d'acqua in bottiglia (di plastica) continua ad aumentare...

Questo argomento l'avevo in punta di dita da mesi ma ogni tentativo di post mi sembrava troppo banale.
Grazie al role playing portato da Graziana ho finalmente trovato una via.

9 commenti:

Graziana ha detto...

Non sai con quale coinvolgimeento ho letto questo post.
Interessata allo stile e all' argomento che condivido in pieno (noi consumiamo acqua di rubinetto)

Role playng relazzato alla perfezione e con tutti i crismi, inclusa la capacità di suscitare e alimentare la curiosità che induce a divorrare il testo fino all' epilogo, per poi rileggere con calma...

epursimuove ha detto...

Io sono uno di quelli strambi, che bevono acqua solo in bottiglia, che una volta al mese carica l'auto d'acqua (una condanna ai lavori forzati) e per di più fa anche la differenziata (un'altro tormento).
Ma nella città dove abito, l'acqua è durissima e il cloro va a go-go; qualcuno ha dei consigli da darmi?

Oltretutto quando vado a gettare la differenziata, l'organica e la rimanente "monnezza", mi sento un po' pirla nel fare una tripla fatica, che è praticamente ignorata dagli altri "strambi", ma anche da molti cittadini comuni e ben educati, i quali probabilmente se ne strafregano che l'amministrazione comunale tra i tanti scandali, almeno nel riciclo della R.S.U. qualcosa l'ha pur fatta.
Allora caro Fame di Fama, spero sinceramente in un tuo valido consiglio, che mi faccia sentire un po' meno strambo e un po' meno pirla.

Graziana ha detto...

errata corrige: *role playing realizzato*

Fame di fama ha detto...

Caro Epursimuove, ho scritto "strambi" dopo lunghe cancellazioni e riscritture perché volevo condensare in una parola un delicato argomento che andrebbe trattato molto più diffusamente.
Il mio giudizio era di carattere generale: in Italia la qualità dell'acqua pubblica è tra le più alte al mondo, ma ciò non significa, purtroppo, che sia buona ovunque.
Quando abitavo a Montesilvano con i miei anch'io ero condannato alla moderna tortura del trasporto di enormi quantità di bottiglie d'acqua. Poi installammo un sistema per filtrare l'acqua da bere, all'epoca costoso e problematico, ora più conveniente.

Ciò che volevo evidenziare è il controsenso che porta a consumare l'acqua "al petrolio" anche nei posti (pensa ai nostri bei paesi montani) in cui l'acqua del rubinetto è di ottima qualità e molto più controllata.

Quanto alla raccolta differenziata, io (con mia moglie) appartengo con orgoglio alla categoria degli strambi: il sabato sera, infatti, ci carichiamo di bustoni pieni di plastica, carta, etc. e ci avviamo verso i cassonetti della differenziata che, ovviamente sono lontani da casa nostra e dai bidoni della spazzatura normale e dell'organico...

Fa sempre piacere sapere che c'è qualcun altro che "stramba" come noi!

epursimuove ha detto...

Il tema del post era ben chiaro e lo condivido, pienamente, anche perchè facendo la differenziata, so cosa comporta l'uso di tale "assurdità" (a volte mi ritrovo seppellito di bottiglie e lattine, soprattutto da quando è nato Alessandro).
Questi temi sono molto più importanti di alcune battaglie ambientaliste a difesa della foca monaca di turno, perchè è dalle notre città, dalle nostre abitudini pessime (che nascono da retaggi culturali che non hanno alcun senso)che noi cittadini dovremmo cominciare ad imporre regole sostenibili, anzichè subire passivamente inganni come l'acqua in bottiglia.
Però la parola stramba per quei pirla come me, forse era un po' forzata.
Saluti... e mi raccomando soffia sulle vele giuste.

Carlo lo spoltorese ha detto...

"CHISCICCISE PURE A LI PAROLE" (che siano uccise anche le parole).
Non soffermiamoci al solo riciclo dell'immondizia!!!!
Pensiamo anche in termini di spazio fisico.
Provate ad immaginare 1000 bottiglie di plastica vuote quanto volume occupa,
immaginate ora le stesse bottiglie ma.. schiacciate !!!!!
Io questa prova l'ho fatta insieme agli scout ed il risultato è stato veramente eccezionale.

Graziana ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Graziana ha detto...

Aggiungo una puntualizzazione:
nel dire precedentemente 'condivido in pieno', mi sono riferita a quello che che per me era il tema centrale del post, ovvero lo scetticismo verso il presunto valore della bottiglia della minerale.

L' aggettivo 'strambi' referito alla classe di coloro che fanno raccolta differenziata,(nella quale sono inclusa anch' io!!!)l' ho considerato un corollario del gioco di ruolo ideato da Fame di fama: 'strambi' per me, esprime semplicemente il limite del 'pensiero' attibuito alla bottiglia di plastica, che fa le sue considerazioni verso i cittadini del mondo che praticano la raccolta differenziata:-)

Epursimuove,
è vero che l' acqua clorata non è un toccasana, ma che dire delle sostanze cancerogene rilasciate dalla plastica eventualmente esposta anche al calore del sole?

Fame di fama ha detto...

A questo pure alcune precisazioni sono necessarie.
E' vero ciò che ha inteso Graziana: "strambi" è detto dal punto di vista della bottiglia che ha tutto l'interesse a che il pensiero ecologista non si diffonda giacché sarebbe tra le prime a farne le spese...
Inoltre, "strambi" sottolineava che è comportamento strano, diverso dal comune e per questo un segno, positivo, di distinzione.

Per coinvolgere Carlo (al quale ho "fregato" l'argomento, vero?), potrei anche evidenziare l'assurdità del fatto che si compra acqua in bottiglia proprio nei paesi sviluppati in cui l'acqua è disponibile capillarmente in tutte le case...

Poi, il problema non è solo l'acqua, ma tutti i prodotti imbottigliati in contenitori di plastica.
Epursimuove mi chiedeva cosa si può fare. Per l'acqua di Pescara ho già risposto; il latte fresco, per esempio, prima lo prendevo in bottiglia di plastica, ora che posso scegliere abbastanza indipendentemente lo scelgo in confezioni di vetro o cartone, anche se dà meno punti per la raccolta premi, ma questo merita ulteriori approfondimenti...