venerdì 18 maggio 2007

La lettura, nel rapporto testo - lettore

Salve ...
Questo post intende condividere una riflessione sul rapporto testo/lettore, o meglio autore/lettore. Il presente blog con i suoi interventi e commenti dimostra ancora una volta come è articolato e vario il nostro modo di intelligere un messaggio.
Quanti fattori intervengono!
La lettura oggettiva in realtà è pura utopia.

Mi spiego: la lettura oggettiva dovrebbe fondarsi sulla comprensione del codice linguistico costituito da una struttura morfosintattica e lessicale. Se così fosse il messaggio espresso e quello ricevuto coinciderebbero perfettamente: questo accade nel linguaggio delle cosiddette scienze eatte: matematica, chimica, fisica... Nelle altre realtà testuali non è così ... e qui sta il bello; il fascino della lettura sta proprio nella sua ambiguità.

Ogni ricevente, ovvero ogni lettore, compie un atto creativo: è come se il messaggio fosse completamente riscritto; e tanti sono i lettori, altrettanti sono i modelli mentali riprodotti.

Spesso ho sentito fraNcesco indirizzare i commenti sull' idea centrale dei suoi post: ultimamente nel suo Family Day, così come ne La svolta, come pure nel lontano VoipStunt (non mi è possibile linkarlo, ma lo si trova tra i post di giugno 2006); nella "Confessione di un' imbrogliona" invece, il nostro fraN l' ho immaginato sornionamente rilassato ad assistere alle nostre 'diatribe' ;-)

E' così: l' intellezione si gioca tutta sul piano dei significati, non sull' oggettività; se una sfumatura, un termine fuorviante, una parola, vanno ad interferire con la sfera emotiva o con la sfera valoriale, la distanza emittente-ricevente diventa iperbolica.

Tutto ciò non è negativo, anzi è normale tra persone portatrici di esperienze, idee, valori, cultura. Il bello si realizza nel confronto, nell' ascolto, nell' elasticità mentale dell' andarsi incontro comprendendosi: abiti confacenti a persone adulte, equilibrate, sensibili.

Dedicato a tutti noi con simpatia.

4 commenti:

fraNcesco ha detto...

Personalmente ho la tendenza di scrivere con doppi/tripli sensi, metafore,ironia e significati "nascosti". Ho sempre scritto così.
Ho la pretesa di scrivere "non risposte a quesiti" ma di "guidare" il lettore a darsi una risposta incoraggiato dal mio ragionamento.
Ma spesso non vengo capito, per esempio il post dell'ombra era un post sugli ideali "mascherati" dall'argomento dell'ombra"...

Graziana ha detto...

Eh già ... sei un autore complesso pur nella semplicità dei tuoi post; e per semplicità intendo l' immediatezza priva di manìa didascalica (quella che per deformazione professionale talvolta è insita nei miei post)

Fame di fama ha detto...

Ombrosi o espliciti che siano, praticamente tutti gli interventi che leggo su questo blog riescono ad incuriosirmi e quando vedo che c'è un nuovo post (o anche solo un nuovo commento) mi avvento a leggerlo bramosamente...

Starò fuori fino a mercoledì sera, ma già non vedo l'ora di tornare per leggere cosa avrete scritto nel frattempo...

fraNcesco ha detto...

Ora che vi ho dato la chiave di lettura del mio scrivere, forse dovreste leggere di nuovo i miei 131 post... scherzo!
Inoltre mi piace l'idea che il lettore possa "scrivere" quello che ha letto da me.