venerdì 8 giugno 2007

L'evoluzione della specie e l'involuzione dei Paesi!!


Molti di voi avranno qualche volta sentito parlare della teoria dell'evoluzione delle specie animali di Charles Darwin, che dopo un suo viaggio nell'arcipelago delle Galapagos, scrisse questa rivoluzionaria teoria, secondo la quale le specie animali e vegetali viventi sono il risultato di una lunga evoluzione, dove in un ambiente in continua trasformazione (climatica e biologica), soltanto i piu adattabili, mediante piccole mutazioni, riescono a riprodursi ed a trasmettere i propri geni; e quindi di conseguenza nel corso dei millenni , gli organismi viventi subiscono evidenti mutazioni.
Allo stesso modo le specie che non riescono ad adattarsi alle variazioni dell'Habitat o all'arrivo di nuovi predatori, sono destinati inesorabilmente all'estinzione.

Tempo fa vidi un bellissimo documentario realizzato in Patagonia, nella remota penisola di Valdez (un luogo fantastico per gli etologi), dove documentando la vita di una grande colonia di Leoni Marini (un'otaria, quelle foche che a volte si vedono nei circhi con un palla sul naso) si evidenziava il comportamento riproduttivo di questa specie, che per alcuni aspetti violenti e frustranti, costava la vita ad un altissimo numero di cuccioli.
Il comportamento riproduttivo in quella colonia era talmente "illogico" che alcuni etologi avanzavano l'ipotesi che tale colonia avesse imboccato una via riproduttiva, che se non modificata, avrebbe nel corso dei secoli portato la colonia all'estinzione.

Questa affascinante teoria evolutiva credo sia ugualmente applicabile alle "colonie umane", e la storia dell'umanità è piena di esempi simili, di piccoli popoli che creano piccoli regni, che nei secoli diventano dei grandi imperi, che eliminano altri regni (altre colonie), per poi imboccare la strada della decadenza e finire dominati ed incorporati in un nuovo impero, perdendo la cultura e la lingua del popolo che l'aveva generato.


In questi giorni di pausa lavorativa mi sono fermato un po' a riflettere su alcuni aspetti professionali con i quali devo purtroppo quotidianamente convivere.
A volte mi viene di pensare che la "colonia Italia", nella sua complessità, non riuscendo a reagire adeguatamente alle variazioni "climatiche", abbia recentemente imboccato una strada "evolutiva" autolesionista, che se non modificata, ci porterà ad essere sopraffatti dai "nuovi predatori" che invece si muovono a meraviglia in un habitat che subisce continue variazioni.

1 commento:

fraNcesco ha detto...

Il motto della nostra "colonia":
-Prendi adesso tutto e subito, anche se non è tuo, perchè in caso contrario lo prenderà qualcun altro. E se la cosa non ti interessa te la puoi sempre vendere-