lunedì 23 luglio 2007

Slovacchia - Parte 1

La partenza.
Il primo treno è un eurostar, sembra un aereo. Il mio "compagno di viaggio" troppo annoiato e pensieroso. Costeggio il mare adriatico mentre un silenzio aereonautico pervade il mio vagone. Tristezza perchè si va a nord? Vacanze finite?
Bologna - Venezia, già la situazione è molto cambiata, mentre a Rimini , e solo a Rimini, una massa di vacanzieri confusionari hanno assaltato il treno precedente, in questo 2° treno la gente è molto socievole e visibilmente contenta. Ci sono molti più sorrisi e risate, sarà che in queste regioni la migliore economia stimola più piaceri e consapevolezza della vita stessa?
Il viaggio da Venezia a Budapest è stato un inferno, doganieri che sono saliti una mezza dozzina di volte in piena notte. Una di queste volte la polizia croata è salita in massa, mancavano solo i mitra e i cani, sembravano ancora in guerra.
Questi continui risvegli mi hanno rovinato il resto del viaggio.
Una volta arrivati a Budapest, in ritardo di 20 minuti, ho perso le altre coincidenze, ma ho scoperto un pò della popolazione ungherese. Una famiglia (madre e figlia) che hanno fatto il viaggio dall'Italia con me si sono fatte le file per potermi fare i biglietti, visto che la lingua ungherese è ciò che mai di più incredibile abbia visto. Ho attraversato poi il resto dell'Ungheria e ho notato che è un popolo molto gentile, e mi hanno fatto capire che se l'ungherese è difficile per gli altri, anche le altre lingue sono difficili per loro, ovvero bisogna vedere anche il loro punto di vista.

4 commenti:

epursimuove ha detto...

Sulla lingua ungherese ti do ragione è veramente indecifrabile, l'Ungheria è un isola linguistica e non c'azzecca nulla con le altre lingue europee (Finlandia ed Estonia a parte).
Come avrai notato anche qui non si scherza col caldo credo che oggi toccheremo i 40 gradi.

Fame di fama ha detto...

Sono contento per te: sei riuscito a trovare quelle "diversità" che cercavi, e che forse erano lo scopo principale del tuo viaggio.
Non nascondo che capire le differenze tra i Paesi nei modi di comunicare e vivere è anche tra i miei maggiori interessi; cosa che mi spinse a creare l'etichetta "geografia sociale"...
Attendo quindi con piacere le prossime puntate del tuo diario di viaggio.

Carlo lo spoltorese ha detto...

Sarà stata una partenza?
O è stato un arrivo alla fine del tuo progetto che partendo da Pescara hai iniziato a costruire?

fraNcesco ha detto...

Una partenza per l'inizio del mio progetto.