giovedì 13 settembre 2007

L'Italia che non vuole volare

Ho appena letto la notizia che Rayanair vuole investire su nuove rotte da Bergamo e da Milano. Una cifra altissima.
Non posso non pensare al mio piccolo aeroporto di Pescara, che grazie a Rayanair è collegata con Londra,Francoforte e Barcellona e ricordare i tempi Alitalia:
Nel periodo alitaliano ho preso tante volte l'aereo (l'unico che partiva da qui) per Milano, era un Super80 come quello nella foto..enorme, rumoroso e causa di risse con gli anconetani. Ebbene si, il nostro aereo italico appena si alzava in volo doveva già iniziare la fase di discesa su Ancona, caricava bagagli e passeggeri della città anconitana, arrivando a Milano praticamente dopo il treno. Il ritorno da Milano era un malcontento generale, i pescaresi erano stufi di scendere su Ancona (e a volte l'aereo non decollava più dalla città dorica .scaricando gli abruzzesi in pulman!).Insomma un disastro. Una volta ricordo benissimo, che il comandante dell'aereo avvisò i passeggeri che l'aeroporto di Ancona era chiuso...ci fu un boato da parte dei pescaresi e sfotto tipo stadio all'indirizzo dei marchigiani: Ora tornerete voi con il pulmann! Una comica tutta italiana. Per avere successo quella rotta doveva essere diretta , per competere con il treno , e utilizzare un aereo più piccolo. La nostra "amata" compagnia aerea "capì" che il volo Pescara-Ancona-Milano non era conveniente e scomparve dalla nostra regione: Abbiamo perso un aereo/treno e guadagnato 3 efficienti/silenziosi/economici/frequenti aerei irlandesi. L'Italia che non vuole volare è restata a terra..e ci vuole restare.

1 commento:

epursimuove ha detto...

Chi è causa del suo mal pianga se stesso!!!
La storia travagliata della linea Pescara-Milano la dice lunga sul perchè ora per la compagnia di bandiera italiana è arrivata l'ora delle "tenebre".
Una gara interna all'azienda a prendere a più non posso dando il meno possibile, gara in cui hanno partecipato in molti, anche esterni all'azienda.
Ed ora tutti piangono sindacati compresi, prima però mentre facevano le cicale con i soldi che lo stato puntualmente doveva sborsare se la ridevano a più non posso.
Spero che questa vicenda faccia riflettere chi, operando in pubbliche aziende, pensa di avere davanti solo una mucca da mungere senza mai dargli in cambio un filo d'erba per nutrirsi!!!