Ottobre, le giornate ormai sono sempre più brevi, al mattino quando mi sveglio comincio ad avere un freddo e sento la necessità di dover lasciare questo bel posticino, sulle rive di un torrente montano, che per buona sorte è miracolosamente ancora in buona salute, forse anche perchè è un po' fuorimano e da queste parti in molti sono andati via in terre lontane.
Io però ci sto proprio bene, il cibo è buono, l'aria è salubre e, quando arrivano i bamboccioni dalle città, so che è meglio stare per qualche ora alla larga e così faccio.
Ora però so che devo partire, l'inverno è vicino e devo raggiungere la costa e cercare un posto vivibile dove trascorrere quattro mesi nel tepore dei lidi marini.
Si ma dove andare, la costa è ormai irriconoscibile; mio nonno mi raccontava che ai suoi tempi le spiaggie dell'adriatico erano ancora selvaggie con tante dune e tamerici, orlate da pinete e leccete. Poi vi erano le foci di fiumi e torrenti ricchissimi di vegetazione con un acqua così pulita che la potevi persino bere, e per quelli come noi era un paradiso.
Ora però c'è solo una sterminata arida colata di cemento, i fiumi sono una fogna buona solo per i ratti, e le spiagge sono si pulite ma praticamente morte.
L'anno scorso però sono capitato per sbaglio in un porto un po' strano, ordinato e silenzioso , tranne un giorno alla settimana quando chissa perchè si riempiva di imbranati o di amanti del mare, e comunque le acque di questo porto tutto sommato erano abbastanza pulite e ricche di pesce, perche mi hanno spiegato che dentro questo porto non si può pescare e se ti beccano ad inquinare ti fanno un bel verbale.
Io però con discrezione e buon senso pescavo e devo dire le pescate erano abbastanza buone. Devo ammettere che li mi sono trovato bene, soprattutto se ripenso a quando invece mi fermai presso la foce di un fiume pieno di veleni, ratti famelici e dove se miracolosamente beccavo un pesce era praticamente immangiabile.
Si si credo proprio che tornerò lì, anche perchè a pensarci bene ero in buona compagnia sai, si era sparsa la voce tra quelli come noi che in quel porto si stava bene.
Scusate se non mi sono ancora presentato, io sono Martin e di mestiere faccio il pescatore, e spero di poter insegnare il mio mestiere ai miei figli. Negli ultimi anni, quando arriva l'inverno, per quelli come me è davvero dura trovare un posto sul mare dove sopravvivere.
Cosa gli sarà mai capitato al mare in questi anni per ridursi in questo stato; accidenti, se mio nonno fosse vivo e vedesse dove ci tocca sopravvivere, gli prenderebbe un colpo, o forse mi direbbe: cosa fai qui martin, nel tuo corpo scorre il sangue di generazioni di nobili pescatori e tu ti dimeni in questo posto orrendo? Prepara i bagagli e parti come hanno fatto per secoli i tuoi avi in cerca di un posto migliore.
Forse il nonno non avrebbe tutti i torti, ma io qui ci sono comunque affezionato e non mi va proprio di fuggire per colpe che non ho (credo). Ora poi c'è quel porto strano, non è il massimo certo, però in quei quattro mesi d'inverno non si sta poi tanto male..... si si io tiro dritto, continuo a fare il mio mestiere e spero in tempi migliori... e che il buon Dio ci assista.
Ora però so che devo partire, l'inverno è vicino e devo raggiungere la costa e cercare un posto vivibile dove trascorrere quattro mesi nel tepore dei lidi marini.
Si ma dove andare, la costa è ormai irriconoscibile; mio nonno mi raccontava che ai suoi tempi le spiaggie dell'adriatico erano ancora selvaggie con tante dune e tamerici, orlate da pinete e leccete. Poi vi erano le foci di fiumi e torrenti ricchissimi di vegetazione con un acqua così pulita che la potevi persino bere, e per quelli come noi era un paradiso.
Ora però c'è solo una sterminata arida colata di cemento, i fiumi sono una fogna buona solo per i ratti, e le spiagge sono si pulite ma praticamente morte.
L'anno scorso però sono capitato per sbaglio in un porto un po' strano, ordinato e silenzioso , tranne un giorno alla settimana quando chissa perchè si riempiva di imbranati o di amanti del mare, e comunque le acque di questo porto tutto sommato erano abbastanza pulite e ricche di pesce, perche mi hanno spiegato che dentro questo porto non si può pescare e se ti beccano ad inquinare ti fanno un bel verbale.
Io però con discrezione e buon senso pescavo e devo dire le pescate erano abbastanza buone. Devo ammettere che li mi sono trovato bene, soprattutto se ripenso a quando invece mi fermai presso la foce di un fiume pieno di veleni, ratti famelici e dove se miracolosamente beccavo un pesce era praticamente immangiabile.
Si si credo proprio che tornerò lì, anche perchè a pensarci bene ero in buona compagnia sai, si era sparsa la voce tra quelli come noi che in quel porto si stava bene.
Scusate se non mi sono ancora presentato, io sono Martin e di mestiere faccio il pescatore, e spero di poter insegnare il mio mestiere ai miei figli. Negli ultimi anni, quando arriva l'inverno, per quelli come me è davvero dura trovare un posto sul mare dove sopravvivere.
Cosa gli sarà mai capitato al mare in questi anni per ridursi in questo stato; accidenti, se mio nonno fosse vivo e vedesse dove ci tocca sopravvivere, gli prenderebbe un colpo, o forse mi direbbe: cosa fai qui martin, nel tuo corpo scorre il sangue di generazioni di nobili pescatori e tu ti dimeni in questo posto orrendo? Prepara i bagagli e parti come hanno fatto per secoli i tuoi avi in cerca di un posto migliore.
Forse il nonno non avrebbe tutti i torti, ma io qui ci sono comunque affezionato e non mi va proprio di fuggire per colpe che non ho (credo). Ora poi c'è quel porto strano, non è il massimo certo, però in quei quattro mesi d'inverno non si sta poi tanto male..... si si io tiro dritto, continuo a fare il mio mestiere e spero in tempi migliori... e che il buon Dio ci assista.
Nessun commento:
Posta un commento