mercoledì 16 luglio 2008

Pannocchie Abruzzesi



Essendo passato vicino un campo di Granoturco ho visto le prime pannocchie. Sono stato tentato di … prenderne in “prestito” un paio, poi però, ricordando che il furto di 2 pannocchie equivale anche al furto di 100 milioni di euro (come i nostri politici regionali insegnano), ho desistito, ma al prossimo “mercato” le comprerò. Ora, siccome la nostra sbloggata vichinga (Marica) non saprebbe come cucinarle, le dirò come noi sbloggati Abruzzesi amiamo farle.
“Marrocche allesse”:
Prendete una pentola capiente, ( n.d.r. per la vichinga: quella che ci si mette a bollire l’acqua per la pasta) riempitela d’acqua e portate ad ebollizione. Quando l’acqua bolle mettete le pannocchie sane (n.d.r. per la vichinga: chiaramente le pannocchie saranno state pulite delle foglie e del ciuffetto superiore).
Fate bollire una decina di minuti e spegnete il fuoco. Togliete le pannocchie dall’acqua calda e lasciatele raffreddare un po’.

“Marrocche arroscte” :
Se avete fatto una cena a base di arrosto (n.d.r. per la vichinga: quello che si fa con i carboni e non quello al forno) non lasciate spegnere del tutto la brace, ma adagiateci le pannocchie sempre prive di foglie e ciuffetto, giratele spesso e quando vedrete i grani imbrunire o scoppiettare togliete dal fuoco e servite.

2 commenti:

marica ha detto...

Grazie per il simpatico appellativo...(anche se sono friulana di origine...) e la positiva opinione sulla mia arte culinaria. Proverò sicuramente le tue ricette.

Ho due domande:il burro sulla pannocchia arrosto lo mettete?
e quella lessa con cosa l'accompagnate?

Ho un ricordo bellissimo dei campi di granoturco del polesine, dove andavo a trascorrere le vacanze una trentina d'anni fa... cortili colmi di pannocchie da pulire le foglie, quell'odore che ancora è vivissimo in me. E poi il latte da andare a prendere con quel tipico recipiente di alluminio(?) tutte le sere nella stalla dei vicini; lo sporgersi curiosi oltre il bordo del pozzo dell'acqua e gli occhi terrorizzati della nonna; i racconti del tempo che fu del nonno mentre si bagnava l'orto assetato, verso sera, con quel sole rosso all'orizzonte....

epursimuove ha detto...

Bentornato al talebano della cucina!!!! Dopo uno sfogo amaro niente di meglio che dedicarsi ai "fornelli" anche solo con il pensiero; anche a me vedere quei campi pieni di "marrocche" mi fa tornare indietro negli anni quando da ragazzo in qualche bravata con amici un paio pannocchie le ho prese in prestito, una volta persino usate per pescare le carpe in un lago (le carpe ne sono ghiotte)