lunedì 15 ottobre 2007

Amazonas sempre brasileira

Amazonas de bravos que doam, sem orgulho nem falsa nobreza, aos que sonham, teu canto de lenda,aos que lutam, mais vida e riqueza.
Tão radioso amanhece o futuro nestes rios de pranto selvagem,que os tambores da glória despertam ao clarão de uma eterna paisagem.Mas viver é destino dos fortes,nos ensina, lutando, a floresta,pela vida que vibra em seus ramos, pelas aves, sua cores, sua festa.

Amazzonia di coraggiosi che donano, senza orgoglio senza falsa nobiltà, a quelli che sognano, il tuo canto leggendario, aq quelli che lottano, più vita e ricchezza.
Cosi radioso sorge il futuro in questi fiumi di canti selvaggi, che i tamburi di gloria si svegliano al chiarore di un eterno paesaggio. Ma vivere è obbiettivo dei forti, ci insegna, lottando, la foresta, per la vita che vibra nei suoi rami, per gli uccelli, i suoi colori, la sua festa.

L'Amazzonia è terra di sogno, cuore dell'umanità. L'Amazzonia è brasiliana, e dovrà essere sempre cosi. I soliti padroni del mondo vorrebbero averla per loro, rivendicano questa magnifica terra per le loro enormi ricchezze, fra le quali nel campo dei medicinali.
I padroni insegnano ai loro poveri ragazzi che l'Amazzonia è sotto la loro tutela, poichè il Brasile non può farcela a conservarla da solo. Come disse un filosofo brasiliano: Se vogliamo internazionalizzare l'Amazzonia (in pratica donarla ai padroni n.d.s.) poiché è un bene comune per l'umanità, posso essere anche d'accordo, ma per lo stesso motivo dobbiamo internazionalizzare anche i pozzi petroliferi.

Amazonas sempre brasileira.




2 commenti:

Carlo lo spoltorese ha detto...

Basta la sola lettura per capire da che parte stare!!!!!!
Non si toglie il cuore di una Nazione.
Non si vive senza cuore.

Complimenti fraN

epursimuove ha detto...

Diverse volte ho chiesto ai brasiliani cosa ne pensavano del problema Amazzonia.
Loro mi rispondevano spesso seccati che noi europei prima abbiamo distutto completamente le nostre foreste (poichè 2000 anni fa l'Europa era tutta una foresta) ed ora che non c'è più nulla facciamo gli ambientalisti con le foreste degli altri...
...dovremmo vedere il mondo dal loro punto d'osservazione, anche loro ci osservano tra l'impotenza che li fa sentire spesso sudditi e l'invidia che provano nel desiderare il nostro ruolo di monarca.