domenica 15 giugno 2008

Le ricette della "Piscare" : i polpi alla pignata

Ultimamente il caro petrolio ha raggiunto livelli insopportabili; per tanti che come me usano l'automobile per comodità e pigrizia, si sopporta con rassegnazione una situazione che per molti è diventata insostenibile. Mi riferisco a quelle categorie come ad esempio autotrasportatori e pescatori che negli ultimi 12 mesi hanno subito una netta erosione dei loro guadagni per colpa di un gasolio improvvisamente diventato carissimo. Logiche di difficile comprensione, speculazione, Cina ed India che hanno fatto esplodere la richiesta del gasolio e tanti altri fattori, ma di fatto le nostre vite sono sempre più condizionate dall'oro nero.
Persino una bella mangiata di pesce fresco in questi giorni ci è negato a causa dell'oro nero per lo sciopero dei Pescatori..... e dire che solitamente nei primi giorni di giugno nel periodo in cui noi pescaresi festeggiamo la Madonna dei sette dolori è usanza cucinare i polipi in vario modo ed io per continuare una bella tradizione in voga nel nostro blog ve ne suggerisco una:

"Li Pulpe alla pignate" (I polpi alla pignata)

Ingredienti : polpi arrotati (battuti), cipolla, olio d'oliva, prezzemolo, vino bianco e sale;
Preparazione : in un tegame (meglio se di coccio) disporre una cipolla tagliata grossolanamente, un rametto di prezzemolo, i polpi battuti, olio e mezzo bicchiere di vino bianco e far cuocere a fuoco lento con il coperchio. I polpi durante la cottura tireranno fuori la loro acqua che lentamente si farà evaporare insieme al vino bianco per circa 25/30 minuti a secondo della dimensione dei polpi (meglio se di taglia medio/piccola); se necessario aggiungere un po' di sale e servire.

Spero che lo sciopero finisca presto e che si raggiunga un accordo, uno sciopero è sempre una sofferenza per chi si priva del proprio salario. Ad ogni evenienza un po' di polpi li ho congelati, pero' al posto di quella bella immagine di vedere vecchi pescatori che a poppa delle loro barche battono e "arrotano" i polpi da mangiare in famiglia , oggi si vedono solo striscioni di protesta per una situazione che si va facendo sempre più insostenibile.


4 commenti:

Carlo lo spoltorese ha detto...

LAsciando da parte la situazione del gasolio.... magari ne parleremo più avanti.......Una domanda mi sorge spontanea:

L'alloreeee cià da mette l'allore quande fi vulli lu polpe!!!!!!

Questo è un mio ricordo!!!!!!
Sbaglio epursimuove?

marica ha detto...

Buono il polipo...ma ci si può rinunciare, come all'oro nero. Il problema è che se non hai il polpo, rinunci e basta, ti mangi qualcos'altro. Ma quando arrivi a non avere l'oro nero...arriva la miseria nera. Il problema è che tra Fiat che non si rialza e l'Eni che tra un accordo e l'altro è legata a doppio filo con le mafie e gli intrallazzi di mezzo mondo...noi arriveremo alla miseria prima di rendercene conto. E allora ritorneremo in mare con le barchette....

marica ha detto...

PS: peccato che le iniziative di invasione delle strade da parte delle biciclette non abbiano preso piede (o ruota) in Italia. Come sempre si sono arenate tra la diffidenza, i grandi interessi, la pigrizia e, soprattutto i litigi da fanatici...ma erano belle idee. In alcune città cominciano ad avere un certo spessore. Qui in bicicletta si va per sport, oppure perché non si ha la macchina o la moto. I ragazzi non devono prendere freddo o pioggia e le auto sono allarmatissime (soprattutto quando corro con il seguito di figli). È triste, perché la città si presta, il clima pure. E smaltire le pancette in palestra non è la stessa cosa che correre, faccia al vento e occhi al cielo... L'altro giorno camminavo per Roma, il centro storico, che adoro. Non si poteva nemmeno parlare tanto era il frastuono delle auto...La cosa che fa più male è che sembra che a nessuno (tranne qualche fanatico) importi. La fretta e la comodità hanno sempre la meglio...

epursimuove ha detto...

Caro Spoltorese felice di risponderti, "li pulpe a la pignate" non so i polpi lessati, sono un'altra cosa e di ricette regionali soprattutto meridionali ve ne sono tante; io ne ho indicata una tipica di Pescara.

Marica dal mio punto di vista la sensazione che stiamo indietreggiando nella qualità delle nostre vite è evidente (nel lavoro, in famiglia, i nostri salari che hanno visto precipitare il potere d'acquisto, la nazione tutta che perde colpi); un po' come quando tutti i giorni assisti ai piccoli cambiamenti di un figlio e non avverti le differenze, mentre un parente che si assenta per un certo periodo rimane "folgorato" alla vista del bimbo cresciuto.
Penso che le generazioni dei nostri genitori (quelli nati durante e nel primo dopoguerra), benchè poco istruti, avessero dei valori che incredibilmente in modo molto rapido sono spariti, mentre adesso scimmiottiamo culture che quotidianamente ci somministrano in piccole dosi.
Ad esempio la cultura del risparmio , eravamo i primi al mondo insieme ai giapponesi, ora siami bravissimi ad indebitare noi ed i nostri figli per comprare cose spesso poco utili.